A Napoli, si è svolta un’importante manifestazione in Piazza del Gesù, dove centinaia di cittadini, rappresentanti di centri sociali e di Azione Cattolica si sono uniti per protestare contro l’escalation di violenza che ha colpito la città . Questo evento pubblico è avvenuto in un contesto drammatico, a pochissima distanza dall’ennesimo omicidio di un giovane, evidenziando la crescente preoccupazione per la sicurezza nella comunità . I cittadini chiedono a gran voce un cambiamento e una maggiore attenzione da parte delle istituzioni.
La mobilitazione civile e le parole degli organizzatori
La manifestazione, intitolata “Liberiamo Napoli dalle violenze“, è stata indetta a seguito degli omicidi di Emanuele Tuffano e Santo Romano, due giovanissimi tragicamente uccisi nel territorio di Napoli. Davide Dioguardi, un esponente dei movimenti antagonisti, ha aperto la manifestazione ricordando che, a prescindere dalle circostanze, le vittime di queste violenze sono tutte da considerare come tali, sottolineando l’importanza della solidarietà tra i cittadini. La richiesta di ascolto da parte dei rappresentanti istituzionali è stata fortemente espressa, con un appello a superare le interviste e impegnarsi attivamente con la comunità .
La presenza di politici in piazza ha sollevato delle polemiche. Alcuni manifestanti hanno espresso il proprio disappunto, accussando i rappresentanti di “fare passerella” invece di affrontare i problemi in modo concreto. Vincenzo Papa, dell’associazione “Fatti di napoletani perbene“, ha affermato che i politici dovrebbero concentrarsi di più nella loro attività quotidiana per migliorare la situazione della sicurezza a Napoli, anziché partecipare a eventi pubblici.
Sebbene il sindaco Manfredi e altri membri della giunta fossero presenti, la maggior parte della folla ha limitato la propria interazione con i politici, creando un clima di tensione e sospetto. Maria Muscarà , consigliera regionale indipendente, ha cercato di esprimere il proprio disaccordo sul palco, invocando le dimissioni del sindaco e chiedendo una maggiore attenzione per le esigenze giovanili. La sua accusa ha messo in evidenza la scarsa disponibilità di opportunità e spazi per i giovani a Napoli, un tema cruciale nell’attuale dibattito sulla sicurezza.
Le problematiche giovanili: un appello all’azione
Il tema della gioventù è emerso prepotentemente nel discorso della manifestazione. Nonostante la presenza di molti adulti, i giovani hanno dimostrato una partecipazione limitata. Ciononostante, Miro Sorrentino, consigliere del Forum Giovani, ha invitato i ragazzi a unirsi alla battaglia per una Napoli più sicura, evidenziando l’importanza di un impegno collettivo per affrontare le problematiche che li riguardano.
L’aspetto delle armi clandestine è stato sollevato durante l’assemblea, sottolineando il pericolo rappresentato dalla diffusione di armi illegali tra i giovani. Gianfranco Wurzburger, presidente di AssoGioCa, ha mostrato un esempio concreto di una pistola scacciacani, rinvenuta facilmente online, e ha messo in guardia sul fatto che con piccole modifiche possa diventare letale. Mariano Di Palma, coordinatore regionale di Libera, ha chiesto un’iniziativa concreta per combattere il mercato incontrollato delle armi e per garantire maggiore sicurezza nelle famiglie, evidenziando che troppe famiglie a Napoli detengono armi illegalmente.
Proposte e reazioni delle istituzioni
Durante la mobilitazione, sono state avanzate richieste specifiche per migliorare la sicurezza e il benessere nella città . Nicola Ricci, segretario generale della Cgil Napoli e Campania, ha lanciato un appello al governo centrale, auspicando un incremento sostanziale degli interventi nei quartieri più problematici, sottolineando la necessità di promuovere cultura e creare posti di lavoro.
Il sindaco Manfredi ha reagito alle tensioni dimostrate in piazza, utilizzando i social media per evidenziare la necessità di una rete di supporto per i giovani, affermando che solo attraverso un impegno comune si potrà sottrarli all’illegalità e al disagio. Ha inoltre rivendicato i progressi compiuti negli ultimi anni per affrontare problemi come la dispersione scolastica e la riqualificazione delle periferie.
Alcuni membri della coalizione hanno espresso l’auspicio di un “risveglio” nella comunità , facendo riferimento a importanti iniziative come il Patto educativo. Nicola Campanile, presidente della rete “Per le Persone e la Comunità “, ha sottolineato la necessità di dare vita a questo progetto, rimarcando che non si può più ignorare la violenza dilagante, che continua a crescere se non viene affrontata con decisione da tutte le parti coinvolte.