La lotta per la sicurezza stradale è al centro di una mobilitazione che ha avuto luogo a Napoli, richiamando l’attenzione sulle vittime innocenti dell’incidentalità stradale. La manifestazione, inizialmente prevista per le ore 9:00, è culminata in piazza Municipio, dove i partecipanti hanno chiesto azioni concrete per affrontare una crisi in continua crescita. La petizione si è articolata attorno all’urgenza di rivedere le politiche di sicurezza stradale, evidenziando le responsabilità competenti e criticando le misure attuate fino ad ora come inefficaci.
La manifestazione è stata promossa dal Comitato Napoli 30, con il supporto di numerose associazioni locali e gruppi ecologisti. Luca Simeone, direttore del Napoli Bike Festival, ha espresso una critica incisiva nei confronti dell’interpretazione ufficiale delle morti avvenute sulle strade. Secondo Simeone, l’uso del termine “incidenti” per descrivere questi eventi è fuorviante in quanto non considera le responsabilità che hanno portato a tali tragedie. Egli sottolinea che la sicurezza stradale non è un argomento prioritario per l’amministrazione comunale e accusa la direzione della città di omissioni di atti d’ufficio. Il suo impegno si traduce in un sostegno costante ai familiari delle vittime, sottolineando l’importanza di un’azione legale ogni volta che è possibile.
Simeone ha chiarito che non si tratta solo di un problema individuale, ma di un interesse collettivo, riaccendendo i riflettori sulla necessità di garantire strade più sicure per i cittadini di Napoli. L’idea è quella di creare un movimento che unisca forze diverse per promuovere una nuova cultura della sicurezza stradale, dove ogni perdita di vita venga considerata una tragedia annunciata e non un evento casuale.
Francesco Emilio Borrelli, deputato per Alleanza Verdi – Sinistra, ha accolto le preoccupazioni espresse durante la manifestazione, definendo l’emergenza delle vittime della strada come “tardiva e insufficiente”. Secondo Borrelli, le misure attualmente in atto non sono sufficienti per risolvere i problemi di sicurezza e la situazione richiede un intervento immediato. Lui stesso ha richiesto un incremento di dissuasori e telecamere lungo le strade, nonché un rafforzamento dei controlli da parte delle autorità.
In particolare, Borrelli ha fatto appello a pene più severe per coloro che vengono condannati per crimini stradali, criticando l’attuale sistema giuridico che spesso lascia i colpevoli impuniti o soggetti a sanzioni non adeguate alla gravità delle loro azioni. Il suo intervento ha attirato l’attenzione sul crescente numero di vittime e sull’indifferenza che circonda il tema della sicurezza stradale, invitando i cittadini a unirsi e a lottare per il cambiamento.
Il corteo è partito dalla galleria Principe di Napoli e si è diretto verso Palazzo San Giacomo, simbolo di un’amministrazione comunale che i manifestanti chiedono di interrogare e responsabilizzare. Diverse associazioni e comunità hanno risposto all’appello, riunendosi sotto il comune obiettivo di migliorare la qualità della vita per tutti i cittadini. Tra i partecipanti si sono fatte notare realtà associative come Asd Napoli Pedala, Greenpeace e Legambiente, insieme a molti altri gruppi di ciclisti e ambientalisti.
Questa mobilitazione non solo intende sensibilizzare l’opinione pubblica, ma mira a costruire un fronte comune per la sicurezza stradale, incoraggiando una maggiore collaborazione tra cittadini, associazioni e istituzioni. Gli organizzatori hanno dichiarato la loro intenzione di continuare a portare avanti queste battaglie, non solo in occasione di eventi particolari, ma come parte di un impegno quotidiano per la sicurezza delle strade di Napoli e la protezione delle vite umane.