Un episodio sconcertante si è verificato a Napoli, precisamente nel quartiere di Secondigliano, dove i carabinieri hanno scoperto una situazione allarmante durante un intervento per una lite domestica. Quarantasei tra cani e gatti, in condizioni igienico-sanitarie critiche, sono stati trovati in un appartamento, suscitando l’indignazione della comunità e attirando l’attenzione delle autorità.
I fatti risalgono a ieri, quando la centrale operativa dei carabinieri ha ricevuto una segnalazione relativa a una lite in corso. Un cittadino, preoccupato per il destino di un cane presuntamente rubato, ha allertato il 112, chiedendo l’intervento dei militari. Gli agenti hanno prontamente risposto e si sono recati in via Cupa Santa Cesarea. Una volta sul posto, hanno affrontato il conflitto tra due persone, una delle quali ha restituito il cagnolino di cui si era lamentato il denunciante. Sembra che tutto fosse risolto, quando un inconfondibile odore sgradevole ha allarmato i carabinieri, spingendoli a indagare più a fondo.
Salendo le scale per accedere all’appartamento della donna coinvolta, i militari hanno avvertito un’accentuazione dell’odore nauseabondo, accompagnato da lamenti e gemiti provenienti dall’interno. La proprietaria, una donna di 70 anni, è risultata assente, chiusa in casa e non intenzionata ad aprire, nonostante le continue pressioni da parte dei carabinieri. La situazione ha richiesto l’intervento dei veterinari dell’ASL di Napoli, così come dei vigili del fuoco, che sono stati autorizzati dalla Procura a forzare l’ingresso.
Quando finalmente i vigili del fuoco sono riusciti ad accedere all’abitazione, la scena che si è presentata ai loro occhi era agghiacciante. In tutto, sono stati trovati 19 cani e 17 gatti, abbandonati a sé stessi in condizioni critiche, sia in gabbia che liberi nell’appartamento. La presenza di animali in tali condizioni ha sollevato, naturalmente, gravi preoccupazioni per il loro benessere. La proprietaria, colpita da un malore, è stata immediatamente assistita dal personale del 118 e trasferita in ospedale.
Contestualmente, i veterinari presenti hanno iniziato a esaminare gli animali, decidendo di trasferirli in una struttura adeguata per assicurare le necessarie cure e assistenza. È stato effettuato anche il “microchip” sui cani e gatti che ne erano privi, per documentare la loro provenienza e garantire la loro tracciabilità futura. A fronte di tali eventi, la 70enne è stata denunciata per maltrattamenti di animali e segnalata ai servizi sociali per la situazione riscontrata all’interno della sua abitazione.
L’episodio ha sollevato un’ondata di indignazione tra i residenti di Secondigliano e non solo. La scoperta di una tale quantità di animali in difficoltà ha portato a riflessioni più ampie sul tema dell’abbandono e del maltrattamento degli animali. Molti cittadini hanno ribadito l’importanza di una maggiore vigilanza e interventi tempestivi in situazioni simili. Le organizzazioni animaliste hanno esortato le autorità competenti a monitorare attentamente gli eventi e a intervenire preventivamente per evitare che simili tragedie possano ripetersi in futuro.
Sebbene l’indagine sia ancora in corso, il caso rappresenta un chiaro esempio di come le segnalazioni da parte dei cittadini possano portare a scoperte critiche. I carabinieri continueranno a svolgere le indagini sulle circostanze che hanno portato a questa situazione, mentre i servizi sociali potrebbero assumere un ruolo chiave per garantire che la 70enne riceva le dovute cure e supporto.