Un progetto all’avanguardia dell’Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli ha portato a Napoli una nuova terapia per il morbo di Parkinson, mirata a contrastare i tremori, una delle manifestazioni più invalidanti della malattia. Grazie all’acquisto di un sistema di ultrasuoni focalizzati, la clinica prevede l’avvio della terapia tra 60 giorni, consentendo a molti pazienti di migliorare la loro qualità della vita.
Il sistema di terapia innovativa si basa sull’utilizzo degli ultrasuoni focalizzati, combinati con la guida della risonanza magnetica. Questa tecnologia consente di intervenire in modo preciso su aree specifiche del sistema nervoso centrale, in particolare sul talamo e il nucleo pallido, che sono responsabili della generazione e del controllo del tremore. Durante l’intervento, non è richiesta sedazione, il che rappresenta un vantaggio notevole per i pazienti.
La procedura, che ha una durata media di 3-4 ore, viene eseguita all’interno di una macchina di risonanza magnetica. Durante l’intervento, i medici effettuano continui controlli di qualità sull’apparecchiatura e monitorano le scansioni, identificando l’area da trattare. Un caschetto stereotassico viene utilizzato per mantenere ferma la testa del paziente, mentre una membrana contenente acqua facilita il passaggio degli ultrasuoni.
Il trattamento sfrutta la necrosi controllata di tessuti specifici nel talamo, riducendo pertanto i sintomi del tremore. La peculiarità di questa terapia è il suo effetto controlaterale: l’intervento sull’emisfero destro del cervello porta a un miglioramento dei sintomi sul lato sinistro del corpo e viceversa. La necessità di ripetere il trattamento si presenta solo dopo un intervallo di nove mesi, rendendo questa opzione terapeutica particolarmente vantaggiosa rispetto ai trattamenti farmacologici tradizionali, che possono presentare effetti collaterali e necessitare di aggiustamenti costanti.
L’implementazione di questa terapia innovativa è stata possibile grazie all’acquisto del macchinario tramite fondi regionali. Ferdinando Russo, direttore generale dell’Azienda ospedaliera, ha sottolineato come questo investimento sia parte di un progetto più ampio e collaborativo, che ha coinvolto non solo il personale della direzione strategica, ma anche gli Uffici Regionali competenti. Con oltre il 70% di efficacia riportata tra i pazienti trattati, la Campania si posiziona come una delle poche regioni in Italia ad offrire questa terapia.
L’introduzione di questo trattamento a Napoli rappresenta un grande passo avanti per la salute pubblica nel Mezzogiorno. Le persone affette da Parkinson che vivono in questa regione hanno ora accesso a soluzioni terapeutiche all’avanguardia che possono notevolmente migliorare la loro qualità della vita. Questo pone la Campania in una posizione di rilievo rispetto ad altre regioni italiane, contribuendo non solo al progresso medico, ma anche a una più ampia riconsiderazione delle risorse sanitarie disponibili nel Sud Italia, tradizionalmente svantaggiato in termini di innovazione e qualità delle cure.
Il progetto prevede un attento monitoraggio degli effetti sui pazienti che riceveranno la terapia. In seguito alla procedura, è fondamentale mantenere un contatto continuo con il team neurologico dell’Università Vanvitelli, al fine di raccogliere dati sull’efficacia del trattamento nel lungo termine e apportare eventuali ottimizzazioni. Grazie alla registrazione dei casi trattati, sarà possibile valutare non solo l’efficacia del trattamento, ma anche identificare eventuali aree di miglioramento per futuri sviluppi della terapia.
Quest’innovazione è solo uno dei tanti passi che la comunità scientifica sta compiendo nel campo delle neuroscienze. La continua ricerca e lo sviluppo di tecnologie avanzate, come gli ultrasuoni focalizzati, sono fondamentali per affrontare patologie complesse come il Parkinson. Le istituzioni sanitarie e universitarie continuano a investire in ricerche e studi clinici, con l’obiettivo di migliorare non solo il trattamento dei tremori, ma anche di altri sintomi e problemi associati a questa condizione neurologica.