Una delle tradizioni più antiche di Napoli è a rischio di estinzione. La chiusura del negozio di coralli e cammei della famiglia Coppola, situato nel suggestivo piazzale di San Martino, suscita preoccupazione non solo tra gli appassionati di queste preziose lavorazioni artigianali, ma anche tra coloro che riconoscono il valore culturale di questo luogo e delle sue radici storiche. Questo inizio di crisi mette in evidenza una gestione poco attenta dei tesori della città e richiama l’attenzione sulla necessità di tutelare le tradizioni locali.
La storia del negozio Coppola
Il negozio della famiglia Coppola è un’icona storica del commercio napoletano, specializzato nella vendita di coralli e camei. Questo luogo ha rappresentato per oltre un secolo un punto di riferimento per i turisti e gli abitanti, attratti dalla qualità dei prodotti e dalla storia che si cela dietro ogni pezzo. La lavorazione del corallo, in particolare, ha radici profonde a Napoli, dove è stata considerata per secoli una forma d’arte e simbolo di fortuna. In passato, infatti, il corallo era così apprezzato che la celebrazione delle nozze di 35 anni, note come «nozze di corallo», testimoniava il legame affettivo delle famiglie con questo materiale.
Dal 2015, tuttavia, il negozio è stato minacciato da una possibile chiusura a causa di questioni legate alla stabilità dell’edificio in cui si trova. Nonostante le rassicurazioni, la situazione si è progressivamente deteriorata; l’incuria delle amministrazioni ha portato a un degrado evidente dell’immobile, trasformando l’area circostante in una sorta di discarica a cielo aperto. Questo stato di abbandono ha generato preoccupazioni non solo per il futuro del negozio, ma anche per la conservazione della sua storia.
Il degrado del piazzale di San Martino
Il piazzale di San Martino è un luogo di grande fascino, circondato dall’imponenza del Castello e dalla storia della Certosa. Questo panorama, che invita alla contemplazione e alla riflessione, meriterebbe maggiore attenzione da parte delle istituzioni. Purtroppo, al contrario, è diventato simbolo di una gestione poco oculata del patrimonio culturale della città. La mancanza di manutenzione e l’incuria evidenziano una tendenza preoccupante: quella di trascurare i luoghi che raccontano la storia collettiva.
Il degrado che circonda il negozio della famiglia Coppola non è solo un problema architettonico, ma comporta anche una perdita di identità culturale per Napoli. La chiusura di un’attività che da generazioni rappresenta un ponte tra passato e presente è un evento doloroso che reca con sé conseguenze più ampie sulla cultura artigianale partenopea. Queste tradizioni, che si esprimono attraverso materiali preziosi come il corallo e il cameo, rischiano di scomparire, privando la città di elementi fondamentali della sua storia.
L’appello di Italia Nostra
Italia Nostra, un’associazione attivamente impegnata nella salvaguardia del patrimonio culturale e artistico italiano, ha espresso il proprio sostegno alla famiglia Coppola. Attraverso un appello pubblico, l’associazione sottolinea l’urgenza di intervenire per salvaguardare non solo il negozio, ma anche i gioielli e i mobili antichi al suo interno, simboli tangibili della tradizione artigianale locale.
L’appello ha destato l’attenzione mediatica e mobilitato cittadini e istituzioni, inclusi esponenti del mondo della cultura e dell’informazione, affinché si attivino per la riapertura del negozio e il recupero del sito. È importante che la comunità si unisca a questa causa, non solo in segno di solidarietà verso la famiglia Coppola, ma per preservare un patrimonio collettivo che merita di rimanere vivo e accessibile a tutte le generazioni.
La chiusura di un negozio storico come quello della famiglia Coppola, dunque, risuona come un campanello d’allarme. Essa rappresenta non solo una perdita personale per chi ha dato vita a questa tradizione, ma un colpo profondo al cuore della cultura partenopea. È cruciale che ci sia un’azione congiunta e un impegno concreto affinché le tradizioni artistiche di Napoli non vengano dimenticate e possano continuare a essere celebrate, come merita una città dalle mille sfaccettature e dalla storia ricca come Napoli.