Napoli, la metamorfosi di Conte: il triangolo vincente Anguissa, Lobotka e McTominay

Il Napoli, sotto la guida di Antonio Conte, sta attraversando una fase di trasformazione decisiva dopo una serie di risultati deludenti, tra cui la sconfitta contro il Verona. L’arrivo di Scott McTominay ha costituito un elemento cruciale per il cambiamento di marcia della squadra, arricchendo un centrocampo già di alta qualità con Frank Anguissa e Stanislav Lobotka. Questo articolo esplorerà i dettagli di questa evoluzione tattica e l’impatto dei tre centrocampisti sulla strategia del Napoli.

L’importanza del triangolo magico

L’inserimento di Scott McTominay nel centrocampo partenopeo ha ridisegnato gli equilibri della squadra. Il “triangolo magico” formatosi tra McTominay, Anguissa e Lobotka rappresenta non solo una risorsa tecnica, ma anche una soluzione tattica innovativa per Conte, che ha dovuto adattare il proprio approccio per valorizzare al meglio le caratteristiche di ciascun giocatore. Anguissa, noto per la sua forza fisica e capacità di recupero, offre una protezione fondamentale alla difesa, mentre Lobotka si occupa della regia, dettando i tempi di gioco. McTominay, d’altro canto, ha dimostrato di avere un’ottima predisposizione ad inserirsi in area avversaria, trasformandosi in un vero e proprio jolly offensivo.

Nella trasferta contro la Juventus, il Napoli ha mostrato un sistema di gioco 4-3-3 che riporta alla memoria i successi della squadra degli ultimi anni. La scelta di Conte di rinunciare a un difensore per far spazio a questo tridente di centrocampo evidenzia la sua volontà di scommettere su un gioco più offensivo e meno conservativo, cercando di esaltare le doti di ciascun calciatore. La complicità e la sinergia che si sono create tra i tre giocatori sono andate a esaltare il gioco collettivo del Napoli, generando maggior fluidità e occasioni da gol.

Il recupero delle certezze

Da metà ottobre, quando Stanislav Lobotka è stato costretto a fermarsi, la squadra ha dovuto fare i conti con l’assenza del suo regista. Tuttavia, il rientro del centrocampista slovacco coincide con l’imminente partita contro la Roma, un’occasione per testare nuovamente il “triangolo magico”. Le prestazioni di McTominay e Anguissa, in questa fase di assenza, hanno dimostrato la resilienza della squadra, che ha saputo comunque mantenere alta l’asticella delle prestazioni.

Con Lobotka nuovamente in campo, Conte avrà a disposizione un intero centrocampo capace di garantire equilibrio e creatività. La sinergia tra i tre centrocampisti è già stata visibile in diverse partite, dove il Napoli ha ottenuto risultati positivi. Con McTominay in grado di avanzare e realizzare opportune incursioni, la squadra è diventata più imprevedibile e pericolosa. Ciò segna un netto cambiamento rispetto alle precedenti scelte tattiche del tecnico, che ora sembra intenzionato a valorizzare al massimo le potenzialità del suo organico.

L’evoluzione tattica di Conte

Antonio Conte è noto per il suo approccio tattico complesso e per la sua capacità di adattarsi alle circostanze. In questo caso, il suo passaggio a un sistema di gioco più fluido e meno rigido è una risposta a necessità concrete. L’adozione del 4-3-3 ha dato maggiore libertà ai giocatori, in particolare a McTominay, che ora può agire con maggiore autonomia, sfruttando il proprio bagaglio di abilità per inserirsi in fase offensiva.

La rinuncia alla difesa a tre, uno schema adottato per molti anni da Conte, è indicativa di una strategia volta a massimizzare le opportunità in attacco. Questa variazione ha portato il Napoli a migliorare notevolmente non solo nel possesso palla, ma anche nella crescita delle occasioni da rete create. Il sistema camaleontico sviluppato da Conte ha permesso un’integrazione rapida delle nuove risorse e la riqualificazione di una squadra che sta riscoprendo la sua identità.

Con l’arrivo di Lobotka e la conferma delle prestazioni di McTominay e Anguissa, il Napoli si candida a diventare una delle squadre più competitive del campionato, in grado di lottare non solo per i singoli match, ma anche per gli obiettivi stagionali più ambiziosi. La sincronizzazione e la chimica tra i giocatori saranno essenziali per garantire la continuità dei risultati, mentre il mister continuerà a monitorare il progresso della squadra nel corso delle prossime settimane.

Published by
Valerio Bottini