La situazione dei giovani a Napoli è allarmante. L’analisi dei dati demografici e dei servizi educativi mette in luce la difficile condizione di un’intera generazione che, in un contesto di opportunità limitate, si trova ad affrontare un futuro incerto. Secondo il focus dell’Istat, “I giovani nelle città metropolitane“, le statistiche sulla perdita di giovani e le carenze educative in Campania evidenziano una problematica istituzionale cruciale che richiede attenzione e azioni concrete.
La fuga dei giovani da Napoli: un trend preoccupante
Napoli, un tempo considerata una delle città più giovani d’Europa, ha registrato una drastica riduzione della popolazione giovanile. Nel 1993, il 41,2% dei cittadini napoletani aveva meno di 24 anni; oggi, questa percentuale si è ridotta al 26%. Questo calo, oltre al dato spaventoso che vede circa 4.000 giovani under 14 sparire ogni anno dalla città, sottolinea un trend demografico inquietante. Napoli si trova ad affrontare una vera e propria “fuga di cervelli“, perdendo il suo capitale umano, fondamentale per la crescita e lo sviluppo locale.
La situazione non è isolata, ma fa parte di un fenomeno più ampio che coinvolge le città del Mezzogiorno d’Italia. Queste ultime, infatti, hanno visto un incremento consistente dell’età media, con Napoli che detiene il primato negativo nella percentuale di giovani scomparsi nel corso degli anni. Se, da una parte, i dati indicano un invecchiamento della popolazione in tutte le 14 città metropolitane, dall’altra, è evidente che il Sud sta soffrendo in modo considerevole, con perdite che si attestano attorno al 40%.
Servizi educativi: un’analisi della situazione attuale
La qualità e la disponibilità dei servizi per l’infanzia sono aspetti cruciali per la crescita e l’istruzione dei giovani. L’Istat ha osservato come, attualmente, solo il 61,6% dei comuni nelle città metropolitane offre servizi per la prima infanzia, un dato ben lontano dall’obiettivo del 75% previsto per legge. Il divario tra Nord e Sud è significativo, con le città del Centro-Nord che superano il 70%, mentre nel Sud siamo sotto il 40% e Napoli si distingue negativamente.
Uno degli aspetti più preoccupanti è la percentuale di posti disponibili negli asili nido. Napoli offre solo il 12,3% degli spazi necessari, ben al di sotto della soglia minima fissata a livello nazionale, e ha una carenza clamorosa rispetto a città come Bologna e Firenze, che raggiungono rispettivamente il 49,4% e il 45,8%. Questa insufficienza dei servizi educativi si ripercuote sulla formazione scolastica e sulle opportunità professionali dei giovani, contribuendo a un ciclo di impoverimento sociale.
I giovani e il mercato del lavoro: il dramma dei Neet
La mancanza di opportunità e di supporto nel campo dell’istruzione ha avuto ripercussioni dirette sul mercato del lavoro. Napoli si trova a fronteggiare una delle percentuali più elevate di giovani Neet , tra i 15 e i 24 anni. In tutta Italia, il 9% dei giovani non sta né studiando né lavorando; a Napoli, però, questa percentuale sale a oltre il 14%, rendendo la città campana la meno favorevole in termini di opportunità lavorative per i giovani.
Il numero di ragazzi che non riescono a conseguire la sufficienza è preoccupante: oltre il 66% degli studenti non raggiunge le competenze fondamentali in lettura e oltre il 70% ha difficoltà in matematica. Questi dati evidenziano una situazione di emergenza educativa che influisce drammaticamente sulle prospettive future dei giovani, già in difficoltà nel trovare occupazione.
In un contesto in cui gli studenti napoletani possedevano un vantaggio economico rispetto ai loro coetanei del Nord negli anni ’90, la situazione attuale appare paradossale. Quella che una volta era una risorsa preziosa, rappresentata dal capitale umano, ora sembra trasformarsi in una delle tante occasioni mancate per il Mezzogiorno, che ha bisogno di risorse giovani e qualificate per crescere.
La necessità di affrontare con decisione queste problematiche appare sempre più urgente. I dati parlano chiaro: senza interventi strutturali mirati, il futuro di Napoli appare incerto, e i giovani, pilastri del domani, rischiano di rimanere sempre più delusi e abbandonati.