Napoli: la strategia tattica di Antonio e l’importanza del collettivo

Nel panorama calcistico attuale, l’approccio tattico di Antonio, allenatore del Napoli, è diventato un argomento di grande interesse per tifosi e analisti. La sua capacità di adattare il sistema di gioco a seconda delle necessità della partita ha reso la squadra partenopea una delle formazioni più temibili del campionato. Questo articolo esplorerà in dettaglio le scelte tattiche del mister, l’importanza di Politano nel suo schema e l’atteggiamento collettivo che caratterizza la squadra.

Le scelte tattiche di Antonio

Antonio ha dimostrato una notevole versatilità tattica, in grado di variare il suo schema di gioco a seconda del contesto della partita. Il tecnico può disporre la squadra in un 5-4-1 o in un 5-3-2, a seconda delle esigenze difensive. In questa configurazione, è possibile vedere Politano interpretare un ruolo cruciale come esterno destro. Franck Di Lorenzo, solitamente schierato in posizione di terzino, viene impiegato più centralmente, aumentando la densità del centrocampo.

In particolare, una delle partite che ha messo in luce questa strategia è stata quella contro l’Inter a San Siro, in cui il Napoli ha adottato un 4-5-1. Qui, l’allenatore ha utilizzato un pressing uomo su uomo, sfruttando le transizioni rapide per cercare di sorprendere gli avversari. Queste scelte dimostrano non solo la preparazione tattica di Antonio, ma anche la sua capacità di analizzare il gioco avversario e di rispondere con sistemi adeguati.

Il ruolo di Politano nel sistema di gioco

Matteo Politano è diventato un elemento fondamentale nel puzzle tattico disegnato da Antonio. La sua versatilità gli consente di muoversi su tutta la fascia, rendendolo un’ala più tattica che puramente offensiva. Questo significa che oltre a supportare le azioni in attacco, è anche in grado di riconvertirsi rapidamente in fase difensiva, garantendo chiusure efficaci e cross precisi nell’area di rigore avversaria.

Politano, dunque, non è solo un giocatore offensivo, ma un vero e proprio jolly in grado di adattarsi alle diverse fasi del gioco. La sua inesauribile energia e il suo lavoro di copertura sono diventati preziosi per Antonio, che sfrutta le sue caratteristiche per essere sempre competitivo, indipendentemente dall’avversario. Questo approccio flessibile permette al Napoli di passare fluidamente da un modulo all’altro, creando confusione nelle difese avversarie.

L’atteggiamento collettivo della squadra

Nonostante le scelte tattiche individuali siano fondamentali, è l’atteggiamento collettivo che fa la vera differenza per il Napoli. La squadra si distingue per la sua intensità nella fase di pressing e nelle riaggressioni, nonché per un’accurata attenzione in marcatura e nei raddoppi. Questo impatto collettivo è ciò che permette alla formazione di affrontare tanto gli avversari più forti quanto quelli meno quotati con la medesima determinazione.

Il baricentro del Napoli è generalmente medio, ma Antonio ha dimostrato di sapere quando abbassare i blocchi, soprattutto in situazioni di vantaggio. In particolare, il cambio di Mazzocchi per rinforzare la difesa a cinque è diventato una prassi nei finali di partita, come dimostrato contro la Roma, dove questa strategia ha contribuito a mantenere il risultato. Questo lavoro di squadra, sempre motivato dal gruppo, è un segno distintivo dell’approccio di Antonio, che fa leva sulla preparazione e sulla coesione per massimizzare le performance della squadra.

La combinazione di questi aspetti tattici e una mentalità collettiva forte hanno reso il Napoli una squadra da tenere d’occhio nel panorama calcistico attuale, pronta a lottare per obiettivi ambiziosi.

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Filippo Grimaldi