Napoli lancia un innovativo progetto di co-gestione degli spazi pubblici nella zona di piazza Garibaldi

A Napoli prende avvio un progetto ambizioso che segna un cambio di paradigma nella gestione degli spazi pubblici urbani. In una città che sempre più cerca di rispondere alle esigenze dei cittadini, il sindaco Gaetano Manfredi ha fortemente voluto una sperimentazione che mira a trasformare la qualità della vita dell’Area Nord di Piazza Garibaldi. L’iniziativa, intitolata “La bella piazza – rigenerazione partecipata degli spazi pubblici di piazza Garibaldi”, punta a rilanciare la socialità, la sicurezza e la cultura, integrando diverse realtà pubbliche e private. Al cuore del progetto vi è una cooperazione tra amministrazione comunale, organizzazioni del civismo attivo e attori economici.

La presentazione del progetto

Il progetto sarà presentato ufficialmente il 8 ottobre alle ore 11.00 presso la Cavea, dove il Comune di Napoli, insieme a diverse organizzazioni civiche, illustrerà le modalità di attuazione del piano. Durante l’incontro, verrà firmata una convenzione tra l’amministrazione comunale e il partenariato, segnando così l’inizio di un percorso di rigenerazione che non si limita alla mera riqualificazione degli spazi, ma mira a generare una vera e propria rinascita del territorio. L’obiettivo è trasformare piazza Garibaldi in un luogo più curato, accogliente e inclusivo, attivando un processo integrato di sviluppo urbano, sociale, culturale ed economico.

Il progetto nasce dall’idea dell’associazione EstMoenia e ha coinvolto un’ampia rete di collaboratori, tra cui cooperative sociali, associazioni culturali e imprenditori locali. Questa alleanza si propone di creare un dialogo attivo con la comunità, invitando i cittadini a partecipare attivamente nel processo di trasformazione. L’evento del 8 ottobre si configurerà come un’ulteriore occasione di confronto tra i diversi soggetti coinvolti, rafforzando il senso di comunità e appartenenza.

Le caratteristiche del progetto

L’impostazione del progetto “La bella piazza” è innovativa, poiché si basa su una forma di partenariato che supera la logica dell’affidamento al privato. Si tratta di un modello di governo condiviso, incentrato sulla co-progettazione e sul coinvolgimento attivo degli abitanti, lavoratori e frequentatori della piazza. Attraverso l’integrazione di diverse attività sociali e culturali, si intende promuovere un’idea di spazio pubblico in cui ciascuno possa sentirsi parte integrante della comunità.

Iniziando il percorso con la riapertura di due dei chioschi presenti nella piazza, il progetto si propone di attivare una serie di iniziative e programmi di rigenerazione, che comprenderanno anche l’apertura di una ‘portineria di quartiere’. Questo servizio sarà un punto di riferimento per la cittadinanza, contribuendo a creare un ambiente più sicuro ed accogliente. Inoltre, si prevede una varietà di eventi che stimoleranno la socialità e l’interazione tra gli abitanti.

Il sostegno del Dipartimento di Architettura e Scienze Sociali dell’Università Federico II di Napoli, in sinergia con enti e fondazioni culturali, garantirà un approccio multidisciplinare al progetto. Così facendo, si intende promuovere non solo una riqualificazione fisica degli spazi, ma anche una rinnovata vivacità sociale e culturale.

Il partenariato e il sostegno finanziario

L’alleanza formata per la realizzazione di questo progetto include numerosi attori economici e sociali del territorio. Tra i partecipanti figurano cooperative come Dedalus, associazioni come IF-Imparare Fare ETS e diversi enti privati come il Caracciolo Hospitality Group e Accor Hospitality Italia. Questa rete di collaborazioni è fondamentale poiché amplifica l’impatto del progetto, creando opportunità economiche e sinergie tra le diverse realtà presenti nella zona.

Sostenuto dalla Fondazione Con il Sud e cofinanziato da altre istituzioni, il progetto ha raccolto il supporto di organizzazioni che hanno contribuito a creare un fondo per avviare le attività. Tra i finanziatori ci sono Fondazione Azimut, Fondazione Peppino Vismara, Intesa Sanpaolo e Unicredit, che hanno riconosciuto l’importanza di investire in un’area strategica per la città. La varietà degli attori coinvolti rappresenta un asset utile per la sostenibilità e l’efficacia dell’iniziativa.

Il percorso di co-gestione mira a stabilire un modello replicabile per altre aree della città, dimostrando come la sinergia tra pubblico e privato possa generare risultati tangibili per la comunità. Attraverso incontri e eventi di presentazione, si cercano anche pratiche di coinvolgimento attivo dei cittadini, affinché la riqualificazione degli spazi pubblici diventi un processo futuro condiviso.

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Redazione