Le recenti polemiche generate dal bando di concorso pubblicato dal comune di Eboli per la selezione di educatori per l’asilo nido hanno suscitato forti reazioni da parte dell’APEI . Il presidente regionale dell’associazione, Gianvincenzo Nicodemo, ha inviato una diffida ufficiale al sindaco Mario Conte per richiedere il ritiro del bando. Le contestazioni sollevate si concentrano su requisiti di accesso considerati inadeguati e non conformi alle normative vigenti.
Il bando di concorso: cosa prevede
Dettagli della selezione
Nei giorni scorsi, il comune di Eboli ha reso pubblico un bando per la selezione di sette educatori da impiegare a tempo pieno e determinato per un periodo di nove mesi. Questa iniziativa mira a garantire il funzionamento degli asili nido comunali. Tuttavia, l’APEI ha sollevato preoccupazioni riguardo alle modalità di assunzione, auspicando che tali posizioni siano coperte mediante contratti diretti con il comune piuttosto che tramite cooperative esterne.
Requisiti di accesso controversi
L’associazione ha messo in luce come i requisiti richiesti per partecipare al concorso siano eccessivamente ampi e non aderenti alla normativa vigente. Infatti, il bando prevede accessi per una varietà di lauree che, secondo Nicodemo, non sono conformi alle disposizioni legislative. In particolare, il concorso include laureati in Scienze dell’Educazione, Sociologia e Psicologia, senza il rispetto delle specificità richieste per il ruolo di educatore nei servizi per l’infanzia.
La normativa di riferimento
Riferimenti legislativi
L’APEI ha richiamato l’attenzione sul D.Lgs. 65/2017, un decreto che stabilisce con chiarezza i requisiti per l’accesso alla professione di educatore in ambito infantile. Questa normativa richiede che, per partecipare a posizioni educative nei servizi per l’infanzia, si possieda una specifica laurea: la laurea triennale in Scienze dell’Educazione con indirizzo per educatori nei servizi educativi per l’infanzia, oppure una laurea magistrale in Scienze della Formazione Primaria, accompagnata da un anno integrativo.
Eccezioni e limiti
Nicodemo ha inoltre sottolineato la possibilità di assunzione per lauree precedenti al 2017, a condizione che il titolo sia stato conseguito entro il 15 giugno 2020 e fosse previsto dalla normativa regionale. Tuttavia, ha posto l’accento sul fatto che una buona parte delle lauree incluse nel bando di Eboli non soddisfa tali requisiti.
Le ripercussioni legali e amministrative
Rischi per i potenziali assunti
Secondo Nicodemo, ci sono sostanziali rischi legali riguardo alle assunzioni qualora il bando rimanga in vigore. I candidati che venissero assunti pur senza i requisiti legali potrebbero incorrere in denunci per esercizio abusivo della professione, con conseguenze penali. Le sanzioni previste potrebbero raggiungere importi fino a 50.000 euro, con la possibilità di condanne a pene detentive di fino a tre anni.
Rischi per l’amministrazione comunale
Non solo i potenziali lavoratori sono a rischio: anche il comune di Eboli potrebbe subire conseguenze gravi. Nel caso di assunzioni non conformi alle disposizioni legislative, l’amministrazione comunale si esporrebbe al rischio di un danno erariale. Le eventuali sanzioni legali potrebbero compromettere le finanze del comune, considerando che i lavoratori in questione non possederebbero i requisiti previsti dalla legge per esercitare la professione di educatore.
La questione rimane aperta, con l’APEI che continua a monitorare l’evolversi della situazione e il comune di Eboli che deve affrontare le contestazioni relative al bando di concorso.