Il Porto di Napoli si prepara a una trasformazione significativa con l’introduzione dell’elettrificazione delle infrastrutture portuali, prevista per la fine del 2026. Questa iniziativa non solo mira a modernizzare il porto, ma rappresenta anche un passo importante verso la sostenibilità ambientale, eliminando l’uso di motori ausiliari alimentati a gasolio marittimo durante le soste delle navi da crociera.
L’elettrificazione del Porto di Napoli avverrà attraverso il sistema del Cold Ironing, che consente di fornire energia elettrica direttamente dalle reti terrestri alle navi in ormeggio, senza necessità di mantenere i motori accesi. Attualmente solo il 2% dei porti mondiali applica questa tecnologia, nonostante sia relativamente semplice da implementare. Tuttavia, la difficoltà principale risiede nei costi sostenuti per l’elettricità necessaria. Infatti, molte compagnie marittime trovano più vantaggioso continuare a utilizzare combustibili fossili. A questo proposito, l’autorità portuale di Napoli si è assunta la responsabilità di coprire parte delle spese, giustificando l’investimento con i significativi benefici ambientali derivanti dall’adozione del sistema elettrico.
Stanford e Napoli rappresentano due esempi di come i porti possano contribuire a ridurre l’inquinamento atmosferico, poiché circa l’80% delle emissioni portuali totali risulta originato dai motori ausiliari delle navi, particolarmente nei porti situati in prossimità delle aree urbane. Con questa iniziativa, Napoli si unirà a un crescente numero di città che hanno già introdotto sistemi di elettrificazione nei loro porti, come Los Angeles, Rotterdam e Kiel. Il finanziamento dell’infrastruttura sarà possibile grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con 26,8 milioni di euro destinati a Napoli e 19,8 milioni a Salerno.
Per accogliere le navi da crociera in modo più efficiente, tre nuovi attracchi elettrificati verranno realizzati sul Molo Angioino. Attualmente, il porto di Napoli riceve in media due navi da crociera al giorno, un fenomeno che mette in luce la necessità di migliorare la capacità operativa della struttura. Andrea Annunziata, presidente dell’Autorità Portuale di Napoli, ha sottolineato che il porto avrà la possibilità di coadiuvare le spese per le “bollette elettriche”, grazie al sostegno dell’Unione Europea, che ha messo a disposizione complessivamente 570 milioni di euro per incentivare l’uso di energie pulite da parte della flotta navale.
L’arrivo di questa elettricità pulita rappresenta una risposta fondamentale ai crescenti impegni ambientali della città, destinata a migliorare non solo il funzionamento del porto ma anche la qualità della vita per i residenti che vivono nelle vicinanze. La transizione verso un porto elettrificato scalda il cuore di un’industria marittima sempre più consapevole delle sue responsabilità ambientali.
Parallelamente all’elettrificazione, il progetto di Napoli prevede anche la realizzazione di un parcheggio sotterraneo e l’allacciamento diretto del porto alla rete ferroviaria. Questo sforzo integrato è concepito per ridurre il traffico su gomma nella zona portuale, contribuendo così a una vivibilità migliore per i cittadini napoletani e a una diminuzione dell’inquinamento atmosferico.
L’implementazione di queste misure dimostra un approccio olistico alla gestione portuale, in linea con le tendenze globali verso una maggiore sostenibilità. Una rete di trasporti integrata e sostenibile non solo facilita il flusso di merci e passeggeri, ma può anche giocare un ruolo essenziale nella riduzione delle emissioni complessive della città.
L’elettrificazione del Porto di Napoli rappresenta, dunque, un’importante opportunità di modernizzazione, capace di ridefinire il futuro delle operazioni marittime all’insegna della responsabilità ambientale e del miglioramento della qualità della vita urbana.