Il Napoli, sotto la guida dell’allenatore Antonio Conte, sta cercando di gestire la rosa in modo da massimizzare il rendimento della squadra. Con una sola partita a settimana, il tecnico si affida prevalentemente a un gruppo ristretto di giocatori, tra cui spicca Olivera, che ha collezionato un numero significativo di minuti in campo. Esploriamo come Conte sta gestendo la sua squadra e quali giocatori stanno avendo un ruolo cruciale in questa fase della stagione.
La gestione della rosa di Conte
Antonio Conte, noto per le sue capacità strategiche e la sua gestione oculata dei giocatori, si trova di fronte a una sfida nella sua attuale avventura al Napoli. Con il calendario che prevede sporadiche partite settimanali, il tecnico ha scelto di puntare su una sorta di “ossatura” stabile. Questo approccio implica un utilizzo costante dei giocatori che possono garantire prestazioni elevate e una buona intesa in campo. I giocatori che hanno guadagnato maggiore fiducia da Conte sono quelli che hanno dimostrato di essere fondamentali per il gioco della squadra.
Olivera emerge come uno dei calciatori chiave in questa configurazione. Con 843 minuti di gioco, fa parte di quei titolari indiscutibili che Conte schiera senza riserve. La sua capacità di adattarsi agli schemi tattici dell’allenatore lo rende un elemento prezioso, non solo per il contributo offensivo, ma anche per le abilità difensive che riesce a esprimere. La solidità del Napoli dipende anche dalla capacità di questi calciatori di mantenere il ritmo e l’intensità in ogni partita.
L’impatto degli infortuni e la continuità dei giocatori
In questo sprint iniziale della stagione, gli infortuni hanno giocato un ruolo determinante nel condizionare le scelte di Conte. Se non fosse stato per questi imprevisti, è probabile che giocatori come Meret e Lobotka avrebbero collezionato un numero di presenze ancora più elevato. La dipendenza da un nucleo ridotto di giocatori non è solo una scelta strategica, ma una necessità derivata dalle condizioni fisiche della rosa.
All’interno di questo contesto, la presenza di elementi come Simeone e Raspadori risulta significativa. Anche se entrambi hanno ruoli prevalentemente da subentranti, hanno contribuito a mantenere viva la competitività della squadra. Simeone, pur avendo giocato solo 204 minuti, ha già messo in mostra la sua utilità , con 10 presenze totali. Raspadori, con 241 minuti di utilizzo in 6 partite, offre una versatilità importante al reparto offensivo.
L’emergere di Ngonge e le scelte tattiche di Conte
Nel corso delle ultime settimane, è apparso evidente un cambiamento nelle scelte di Conte riguardo ai titolari. Ngonge ha guadagnato una maggiore fiducia da parte del tecnico e ha iniziato a giocare con regolarità . Le sue prestazioni recenti lo hanno visto scendere in campo da titolare contro il Lecce, oltre a ottenere minuti anche contro squadre più forti come Atalanta e Inter. Questo incremento del suo utilizzo dimostra la volontà di Conte di esplorare opzioni diverse e di integrare nuovi giocatori nel suo schema di gioco.
Ngonge non è solo un attaccante, ma porta con sé abilità difensive che lo rendono un asset in fase di contenimento. Questa qualità è essenziale per una squadra che mira a mantenere un equilibrio tra attacco e difesa. Conte sembra aver compreso che una maggiore rotazione nella formazione titulari, senza però snaturare il suo stile di gioco, potrebbe portare a risultati positivi lungo la stagione.
Nel complesso, il Napoli di Conte sta affrontando una fase cruciale in cui le decisioni tattiche e l’impiego dei giocatori sono fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi stagionali. Continuerà a essere interessante seguire questa evoluzione e osservare come il tecnico gestirà le risorse a sua disposizione.