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L’analisi del Napoli si fa sempre più interessante alla luce delle nuove opzioni a disposizione di mister Conte. Con l’arrivo di Scott McTominay e Billy Gilmour, la squadra partenopea potrebbe ripensare la propria organizzazione tattica. La combinazione di abilità e caratteristiche di questi due giocatori scozzesi, unite a Lobotka e Anguissa, potrebbe rivelarsi decisiva per il futuro del centrocampo!
La possibilità del 4-3-3: un cambio di marcia
Un centrocampo più dinamico
Con McTominay e Gilmour, il Napoli ha l’opportunità di esplorare la formazione 4-3-3, che potrebbe dare nuova linfa al gioco della squadra. McTominay, noto per i suoi tempi di inserimento da attaccante, aggiungerebbe un’opzione offensiva importante. D’altro canto, Gilmour è un centrocampista estremamente abile nel palleggiare e nel supportare la manovra in fase di transizione. L’introduzione di quest’assetto consente al Napoli di configurarsi con una maggiore presenza fisica e tecnica a centrocampo, il che potrebbe rivelarsi fondamentale nel corso della stagione.
Favorire l’inserimento di McTominay e Gilmour nel sistema di gioco potrebbe anche aiutare nella gestione dello spazio e del ritmo di gioco. Lobotka, storico portatore di palla del Napoli, potrebbe beneficiare di una minore responsabilità difensiva, permettendo di esprimere al meglio la sua creatività. Questa nuova riorganizzazione del centrocampo permetterebbe al calciatore slovacco di concentrarsi sulla costruzione del gioco e sui passaggi decisivi.
La difesa a tre: adattamenti necessari
Conte, nella sua recente strategia, sta impiegando un terzino, Di Lorenzo, per fungere da centrale in linea difensiva nei tre arretrati. Tuttavia, l’impiego di Olivera potrebbe aprire la porta a un nuovo approccio. Sia McTominay che Gilmour sono in grado di adattarsi a uno schema a quattro in difesa, con Olivera pronto a spingere in fase offensiva mentre Di Lorenzo mantiene una posizione più statica. Questo modello favorirebbe una costruzione del gioco più fluida, mantenendo comunque la sicurezza difensiva.
Implementando questo schema, il Napoli non solo otterrebbe una maggiore forza fisica nel suo centrocampo, attraverso le qualità di Anguissa e McTominay, ma potrebbe sfruttare al meglio anche le abilità di palleggio e visione di gioco di Lobotka. Grazie al supporto aggiuntivo a centrocampo, Lobotka potrebbe trovare spazi più ampi per operare, agevolando anche il lavoro difensivo della squadra, minimizzando le vulnerabilità nei pressi dell’area, come già visto in passato.
Gestione delle transizioni: migliorare le coperture
Evitare imbucate centrali
Uno dei problemi evidenti del Napoli nella prima parte della stagione è stata l’incapacità di gestire le imbucate centrali degli avversari, un fatto riscontrato nella partita contro il Parma. L’introduzione di un assetto 4-3-3, accompagnato dalla presenza di McTominay e Gilmour, potrebbe garantire una superiore copertura centrale e una protezione più solida per la difesa.
Con l’aggiunta di solidità fisica e tecnica nel mezzo del campo progettato per il pressing alto e il recupero rapido della sfera, i partenopei potrebbero evitare di esporsi a situazioni di transizione pericolose. McTominay, in particolare, è un calciatore che eccelle nel pressing e nella recuperazione, potendo così garantire una maggiore protezione della linea difensiva.
Inoltre, la combinazione attesa tra i tre centrocampisti potrebbe aumentare la qualità del palleggio, permettendo di muovere rapidamente la palla da retro a fronte e offrendo diverse opzioni di attacco, riducendo il rischio di perdere il possesso. Un attacco più strutturato e integrato, supportato dalle forze di Gilmour e McTominay, non solo segnerà una differenza nella fase avanzata del gioco, ma darà anche più margine di manovra alla squadra nello sviluppo delle azioni, migliorando la costruzione ma anche la protezione della difesa contro le incursioni avversarie.
Con questa ristrutturazione tattica, il Napoli mira a consolidare la propria forza competitiva in vista delle sfide future.