In un contesto di grande preoccupazione sociale, la marcia del popolo delle Vele a Napoli ha messo in evidenza le intense emozioni di rabbia, dolore e disperazione. Circa 800 persone hanno sfilato per le vie del centro cittadino, diretti verso piazza Municipio, per sollecitare risposte urgenti da parte delle istituzioni. Questo evento si svolge a otto giorni dal tragico crollo della Vela Celeste, che ha provocato la morte di tre cittadini, creando un’emergenza abitativa che coinvolge numerose famiglie.
La marcia verso il comune
Un corteo di protesta
La manifestazione ha avuto inizio nel cuore di Napoli, con i partecipanti che si sono uniti in un solenne corteo per esprimere il proprio dissenso nei confronti della gestione dell’emergenza abitativa scaturita dal crollo. L’atmosfera era carica di emozioni forti ma anche di determinazione, mentre i partecipanti sventolavano striscioni e cantavano slogan per richiamare l’attenzione sull’assoluta mancanza di soluzioni concrete per le 800 persone sfollate. Il tragico evento ha suscitato una risposta da parte della comunità, unita nel chiedere attenzione e supporto da parte delle autorità locali.
L’incontro con il sindaco
Arrivati a Palazzo San Giacomo, una delegazione di rappresentanti della comunità è stata ricevuta dal sindaco Gaetano Manfredi. L’incontro si è rivelato cruciale per discutere le misure immediate da attuare per garantire assistenza alle famiglie colpite. Durante il colloquio, il sindaco ha reiterato le informazioni già comunicate in precedenza, delineando un piano che prevede l’assegnazione di camere d’albergo e un contributo economico per chi preferisce una sistemazione autonoma. Anche se sono state annunciate delle iniziative, la sensazione generale tra i manifestanti è che tali misure siano insufficienti a fronteggiare l’emergenza attuale.
Il piano di assistenza
Disponibilità di camere e risorse
Un portavoce del Comitato Vele, Omero Benfenati, ha rilasciato dichiarazioni positive riguardo alla disponibilità di 50 camere d’albergo, sottolineando che tali opzioni stanno per essere discusse in assemblea. “Ora discuteremo in assemblea – ha commentato Benfenati – ma stiamo facendo progressi per garantire dignità a tutte le famiglie in difficoltà.” La disponibilità di queste sistemazioni è un passo avanti, tuttavia, rappresenta solo un piccolo aiuto rispetto al numero totale di sfollati.
In aggiunta, il Comune ha comunicato l’attivazione di una procedura per gestire la collocazione delle famiglie negli alberghi. Oltre ai 50 alloggi già disponibili, sono stati previsti sussidi economici per un milione di euro fino a fine 2024, destinati a chi decide di optare per una sistemazione autonoma. Queste iniziative, pur essendo un segnale di attenzione, lasciano comunque molte persone vulnerabili senza soluzioni adeguate, rendendo palpabile l’urgenza di un intervento reale.
Censimento e futuro delle famiglie
Il sindaco ha fatto riferimento anche ai piani di ristrutturazione previsti nel progetto Restart Scampia, sottolineando l’impegno del Comune nel rispettare i dati del censimento 2023 per garantire alloggi sicuri. In un clima di crescente allerta, è emerso che potrebbero essere necessarie evacuazioni anche nelle Vele Gialla e Rossa, ampliando ulteriormente il numero di famiglie in cerca di una domanda di aiuto. “Si cominci con gli alberghi – ha esortato Nicola Nardella, presidente dell’VIII Municipalità – e si elabori il sostegno al reddito anche per altre famiglie.”
Attesa di risposte
Assemblea per decidere le prossime mosse
La disponibilità di solo 50 camere non riesce a coprire le esigenze di tutte le famiglie bisognose. Per discutere le prossime mosse, è prevista un’assemblea presso la sede di Scampia dell’Università Federico II alle 21.30. In questa occasione, gli abitanti delle Vele si riuniranno per valutare le opzioni e definire come proseguire nel loro impegno di lotta per la dignità e i diritti delle persone sfollate.
Da sempre, il popolo delle Vele ha chiesto risposte immediate e coerenti per tutti gli sfollati, consapevole che “il tempo senza soluzioni adeguate potrebbe condurre a decisioni drastiche per il futuro.” La crescente pressione sociale e l’attenzione mediatica potrebbero spingere le istituzioni a trovare soluzioni più efficaci e durature per affrontare una situazione ormai diventata insostenibile.