Un centinaio di operatori socio-sanitari ha occupato per un’ora gli uffici della Posta Centrale a Piazza Matteotti a Napoli. Questa azione di protesta avviene in risposta alla decisione della Asl Napoli 1 Centro di rescindere, con un anno e mezzo di anticipo, il contratto di affidamento dei servizi socio-sanitari alle cooperative sociali, delle quali i manifestanti sono dipendenti. Questa situazione si innesta in un contesto di crescente preoccupazione per il futuro del servizio assistenziale nella regione, mettendo a rischio sia l’occupazione dei lavoratori che la qualità dell’assistenza a favore dei più vulnerabili.
Le motivazioni della protesta
Gli operatori, già attivi in precedenti mobilitazioni al Maschio Angioino e nella Sala dei Baroni, hanno mostrato il loro dissenso con gesti simbolici e una lettera aperta indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nella missiva, evidenziano come la decisione della Asl rappresenti una rottura significativa e ingiusta con la tradizione di assistenza che ha caratterizzato Napoli e il suo sistema socio-sanitario. La rescissione del contratto, infatti, non solo comprometterebbe il servizio a centinaia di persone fragili, disabili e in difficoltà , ma metterebbe anche in crisi il lavoro di centinaia di operatori che hanno dedicato anni al settore.
Gli operatori ricordano che la collaborazione tra il servizio pubblico e il terzo settore è fondamentale nel garantire un welfare mix efficace. “Interrompere il contratto con oltre un anno di anticipo pesa drammaticamente su di noi,” affermano, richiamando l’attenzione sulla perdita di esperienze e competenze accumulate nel tempo. Tale situazione rappresenterebbe un grave danno, compromettendo non solo l’assistenza agli utenti, ma anche il futuro professionale di molti lavoratori del settore.
Richiesta di intervento e mobilitazione continua
Con la missiva a Mattarella, gli operatori chiedono un intervento decisivo per aprire un dialogo volto alla risoluzione della vertenza. “Non possiamo permettere che Napoli, già ferita dalla mancanza di lavoro e servizi, subisca un’altra ingiusta sventura,” affermano. La lettera esprime il desiderio di un impegno attivo e concreto da parte delle istituzioni per riportare stabilità e dignità nel settore socio-assistenziale della città . La speranza è che una mobilitazione così significativa possa sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità competenti a prendere in considerazione l’importanza di un servizio di assistenza efficace e continuo.
Nel frattempo, si preannuncia uno stato permanente di mobilitazione a Napoli. Gli operatori non intendono fermarsi e sono pronti a organizzare ulteriori azioni per difendere i loro diritti e quelli degli utenti che assistono. La situazione rimane comunque delicata e le prossime settimane saranno cruciali per determinare l’evoluzione di questa vertenza, con implicazioni forse significative non solo per il settore socio-sanitario, ma per l’intera comunità napoletana.