Napoli, operazione contro la pesca di frodo: arrestati due trasgressori nel Parco Sommerso di Gaiola

Nel cuore della notte, il Parco Sommerso di Gaiola a Napoli è diventato teatro di un’operazione delle Forze dell’Ordine contro la pesca di frodo. I movimenti sospetti di un natante all’interno della zona A dell’Area Marina Protetta hanno attivato un tempestivo intervento, dimostrando l’importanza della sorveglianza e della tutela ambientale. Questo episodio mette in evidenza non solo le problematiche legate alla pesca illegale, ma anche il decisivo ruolo della tecnologia nella salvaguardia del patrimonio marino.

Movimenti sospetti e intervento delle autorità

La sorveglianza attiva dell’area marina protetta

La notte scorsa, le telecamere dell’Area Marina Protetta – Parco Sommerso di Gaiola hanno registrato movimenti insoliti di un natante nella zona A, area particolarmente protetta per la tutela della biodiversità. La direzione del Parco, notando attività non autorizzate, ha immediatamente contattato il numero di pubblica utilità 117, attivo presso il Comando Provinciale delle Fiamme Gialle.

L’adozione di sistemi di sorveglianza avanzati si è dimostrata fondamentale nel contrastare attività illecite. Le telecamere hanno garantito un monitoraggio costante e in tempo reale, permettendo un intervento efficace della motovedetta del Reparto Operativo Aeronavale. L’azione congiunta tra tecnologia e autorità competenti si è rivelata decisiva nel prevenire un grave danno ambientale.

L’operazione di intercettazione e arresto

Giunti sul posto, gli agenti hanno sorpreso due soggetti intenti a prelevare un numero elevato di “paracentrotus lividus”, comunemente noti come ricci di mare. Questi ultimi sono una risorsa particolarmente pregiata, il cui prelievo è drasticamente regolato. Infatti, in base alle normative vigenti, la raccolta dei ricci è consentita solo quando si rispettano determinate condizioni e non può superare i 50 esemplari al giorno.

Nel caso specifico, i due pescatori di frodo stavano violando ordinate restrizioni all’interno della Riserva Integrale, dove la pesca è assolutamente proibita o limitata esclusivamente alle ricerche scientifiche. Tale situazione evidenzia non solo l’atteggiamento irresponsabile di questi individui, ma anche l’importanza di un rigoroso controllo nelle aree protette.

Implicazioni legali per i trasgressori

Reati contestati e sanzioni

I due trasgressori, già noti per pratiche irregolari, sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria competente. Oltre alla violazione delle normative sulla pesca, dovranno rispondere di reati di danneggiamento e deturpamento ambientale. La normativa vigente prevede sanzioni severe per chi abusa delle risorse marine, con l’obiettivo di proteggere l’ecosistema e garantire la sostenibilità delle attività nautiche e di pesca.

Il pescato, sebbene rigettato ancora in mare, avrebbe generato un guadagno illecito stimato di oltre mille euro, considerando che il mercato nero offre ricci di mare a circa 1 euro l’uno. Questa constatazione evidenzia come l’interesse economico possa spingere diversi individui a infrangere la legge, mettendo a rischio il prezioso equilibrio della fauna marina.

Misure preventive e tutela dell’ecosistema

In seguito all’incidente, si prevede un rafforzamento dei controlli nella zona A del Parco Sommerso di Gaiola. Le autorità stanno considerando di intensificare i pattugliamenti marittimi e ampliare le misure di sorveglianza per prevenire ulteriori infrazioni. La protezione dell’ambiente marino è una priorità, richiedendo un impegno continuo e costante da parte di tutti gli attori coinvolti, comprese le istituzioni e la comunità locale.

L’attenzione alla biodiversità, alla tutela delle specie marine e alla sostenibilità è fondamentale per garantire un futuro sano e equilibrato per il nostro ecosistema. Questi episodi mettono in evidenza la necessità di educazione ambientale e sensibilizzazione della popolazione riguardo l’importanza di rispettare le normative esistenti, per proteggere e preservare le risorse naturali per le generazioni a venire.

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Redazione