Le forze dell’ordine, in collaborazione con diverse unità operative, hanno messo in campo una serie di azioni per contrastare le attività illecite nel settore ambientale a Napoli. Nel mirino degli agenti c’era un’officina meccanica illegale che operava senza alcuna autorizzazione, aggravando la già delicata situazione legata alla legalità e alla salute pubblica nella zona.
azioni congiunte contro l’illegalità
la sinergia tra le forze dell’ordine
L’operazione condotta dagli agenti della POLIZIA LOCALE di Napoli è parte integrante del protocollo d’intesa “TERRA DEI FUOCHI”, un’iniziativa volta a contrastare le attività illecite legate ai rifiuti e all’abusivismo. Il protocollo mira a tutelare l’ambiente e a garantire il rispetto delle normative vigenti, attraverso l’azione coordinata di diverse forze, tra cui l’Unità Operativa di Tutela Ambientale – IAES, l’Unità Operativa Scampia, l’Unità Operativa Tutela Edilizia e l’Esercito Italiano. Questa collaborazione si è sostanziata in un intervento che ha portato al sequestro di un’officina meccanica abusiva situata in VIA MUGNANO a MARIANELLA.
sequestri e denunce
Durante il controllo, gli agenti hanno constatato che l’officina operava senza alcuna autorizzazione e occupava illegalmente suolo pubblico appartenente al COMUNE DI NAPOLI. Nonostante le misure di prevenzione e le normative in vigore, il titolare dell’attività, identificato come M.A., aveva creato una vera e propria attività imprenditoriale al di fuori delle leggi stabilite. In seguito alle verifiche, M.A. è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per vari reati, tra cui la gestione illecita di rifiuti speciali e la costruzione abusiva del locale destinato all’autoriparazione.
le conseguenze per l’attività abusiva
violazioni delle normative ambientali
L’operatività dell’officina meccanica ha avuto rilevanti ripercussioni sul rispetto delle normative ambientali. In particolare, i reati contestati a M.A. comprendono il furto di energia elettrica e acqua, risorse fondamentali per il funzionamento dell’attività. Il prelievo illegale di tali risorse può avere un impatto significativo, non solo sulla rete elettrica e idrica locale, ma anche sull’ecosistema più ampio della zona, rendendo necessaria l’adozione di misure più rigorose per il controllo di attività similari.
sanzioni e prossimi passi
Oltre alla denuncia penale, a M.A. sono state comminate sanzioni amministrative per un importo superiore a 8.000 euro. Questa somma è il risultato di violazioni riguardanti la gestione e lo smaltimento di rifiuti, l’occupazione di suolo pubblico e altre irregolarità legate all’attività imprenditoriale. Le autorità locali hanno ribadito l’importanza di mantenere alta la vigilanza su attività sospette, suggerendo che altri controlli potrebbero essere effettuati per garantire il rispetto delle normative ambientali.
Il caso di M.A. sottolinea la determinazione delle autorità nel combattere l’illegalità e difendere il territorio e rappresenta un avvertimento per coloro che cercano di operare al di fuori della legge, contribuendo così alla salvaguardia della salute pubblica e dell’ambiente.