Napoli ospita il Festival nazionale del Corriere della Sera: tre giorni di cultura e dialogo

La quarta edizione del Festival nazionale del Corriere della Sera si è svolta a Palazzo Reale di Napoli, attirando un vasto pubblico e generando milioni di visualizzazioni sui vari canali digitali. Sotto la direzione di Laura Valente, l’evento ha offerto una piattaforma unica per il confronto su tematiche rilevanti che coinvolgono la società contemporanea. Il festival ha rappresentato un’importante opportunità di interazione tra lettori, scrittori e pensatori, rendendo Napoli un hub culturale in fermento.

Un evento di successo in un contesto stimolante

Venanzio Postiglione, vicedirettore del Corriere della Sera, ha aperto la giornata conclusiva sottolineando l’importanza di Napoli come città di dialogo. La kermesse, che si è svolta nell’imponente cornice di Palazzo Reale, ha visto la partecipazione di numerosi ospiti illustri, con interventi di personalità di spicco provenienti dai settori della politica, della cultura e dell’economia. La terza giornata ha coinvolto un pubblico entusiasta, attratto da un ricco programma proposto dai relatori.

Tra gli interventi di spicco si ricordano quelli di Mario Epifani, direttore di Palazzo Reale, e di esperti come Raffaele Cantone, procuratore di Perugia, e Peggy Moshir Pour, autrice. L’evento si è aperto con le esibizioni dei giovani flautisti del conservatorio di Napoli, unendo l’arte musicale alle attività del festival e creando un’atmosfera vivace e coinvolgente.

Temi affrontati e partecipazione attiva

Il tema centrale del festival, “Democrazia e potere“, è stato al centro di dibattiti e panel che hanno spaziato da questioni politiche e economiche a argomenti come cultura e scienza. Nicola Saldutti ha moderato diverse discussioni, offrendo spunti di riflessione e approfondimento su temi di attualità. Enzo d’Errico, responsabile del Corriere del Mezzogiorno, ha ribadito l’importanza della community CasaCorriere e del dialogo faccia a faccia, particolarmente significativo in un’epoca in cui la comunicazione avviene spesso tramite schermi.

Il festival ha visto la partecipazione di importanti figure del panorama culturale e politico, tra cui Alberto Angela, Sabrina Efionayi e Donatella Di Pietrantonio, vincitrice del premio Strega 2024. Personaggi del settore giuridico, come il ministro Carlo Nordio e il procuratore Nicola Gratteri, hanno portato testimonianze di grande rilevanza e hanno contribuito a complessificare il dibattito attorno alla legalità e alla giustizia.

Arte e cultura: un connubio indissolubile

Un momento particolarmente significativo del festival si è svolto nel teatro di corte con la maratona “Napoli comincia da Scampia“, che ha visto esibirsi una serie di artisti di talento, riflettendo la ricchezza culturale e artistica della città. Da Franco Ricciardi a Maurizio Capone e dalle donne di Forcella dirette da Marina Rippa, i performer hanno portato sul palco storie e rappresentazioni che hanno coinvolto il pubblico in una riflessione profonda sulla realtà sociale attuale.

Il logo dell’evento, creato da Armando Milani, ha funto da simbolo per tutti gli incontri, richiamando l’attenzione sulla ricerca della dignità e della difesa della democrazia. Con la frase “I am not a number” stampata su un codice a barre, il messaggio è chiaro: il valore di ciascun individuo e l’importanza della comunità sono elementi fondamentali da preservare e difendere.

Un tocco di freschezza e impegno giovanile

Il festival è stato anche l’occasione per coinvolgere i giovani, in particolare attraverso la partecipazione degli studenti delle scuole superiori della Fondazione Villaggio dei Ragazzi, che hanno gestito l’area ospitalità e cucina. Coordinati da Giuseppe Daddio, chef stellato e docente, i ragazzi hanno dimostrato professionalità e impegno, contribuendo in modo significativo all’atmosfera dell’evento.

La loro presenza sottolinea l’importanza dell’educazione e della formazione nel contesto culturale contemporaneo. Grazie alla volontà di rimanere connessi alla società e alle questioni odierne, i giovani rappresentano il futuro della cultura e del dialogo, valori che sono stati al centro della manifestazione napoletana.

Published by
Valerio Bottini