Un evento di grande rilevanza culturale si svolgerà dal 24 al 29 settembre al Teatro Bellini di Napoli. “Sanghenapule. Vita straordinaria di San Gennaro”, un’opera scritta da Roberto Saviano e interpretata da Mimmo Borrelli, si propone di esplorare la profonda connessione tra la città di Napoli e il suo patrono, San Gennaro. Attraverso una fusione di narrazione e poesia, lo spettacolo affronta temi cruciali e storici, lasciando un segno indelebile nella cultura locale e una riflessione sul significato del “sangue” nella storia partenopea.
San Gennaro, patrono di Napoli, è una figura centrale non solo nella religione, ma anche nella cultura e nell’identità cittadina. Ogni anno, la liquefazione del suo sangue rappresenta un momento di grande attesa e celebrazione per i napoletani. Questo fenomeno è visto come un segno di protezione e benevolenza verso la città, attraendo pellegrini e turisti da tutto il mondo. Lo spettacolo “Sanghenapule”, attraverso la voce di Saviano e Borrelli, si propone di svelare i riti, le tradizioni e il significato spirituale del patrono, ponendo l’accento su quanto il culto di San Gennaro sia intrinsecamente legato alla storia di Napoli e al suo popolo.
Nel racconto di Saviano, il “sangue” diventa simbolo di resistenza e speranza in momenti di crisi. Non si tratta solo del sangue di San Gennaro, ma anche di quello dei martiri cristiani e dei “martiri laici” della Repubblica partenopea, che hanno lottato per la libertà e la democrazia contro l’oppressione. L’emigrazione, la guerra e la camorra sono altre dimensioni della narrazione che Borrelli e Saviano intendono esplorare, offrendo al pubblico un’immersione profonda nelle contraddizioni e nei misteri della città.
Mimmo Borrelli, regista dello spettacolo, non è solo un interprete, ma un importante rappresentante della tradizione teatrale napoletana. La sua regia si distingue per l’abilità di unire elementi di poesia e teatro, creando un’atmosfera che invita gli spettatori a riflettere e a emozionarsi. Utilizzando la lingua napoletana in tutta la sua ricchezza, Borrelli valorizza la sua eredità culturale, rendendo omaggio alla bellezza e alla complessità del dialetto.
La produzione della Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini offre uno spazio ideale per questa opera. La scelta del teatro non è casuale; il Bellini è un luogo mitico per il teatro napoletano, dove opere significative prendono vita, testimoniando la ricca tradizione culturale di Napoli. “Sanghenapule” si inserisce perfettamente in questa eredità, rappresentando non solo un evento artistico, ma anche un’occasione per riflettere sul passato e sul presente della città.
All’interno di “Sanghenapule” il concetto di sangue è trattato con una profondità che rivela le molteplici identità di Napoli. Dalla fertilità della terra all’emozione di un evento collettivo come la liquefazione di San Gennaro, il sangue rappresenta vita, morte, speranza e sofferenza. L’opera di Saviano ci invita a considerare come questi elementi siano interconnessi e come continuino a plasmare il destino della città.
Infine, lo spettacolo è un invito a non dimenticare: le memorie di chi ha vissuto tragedie, di chi ha combattuto per la giustizia e di chi ha affrontato il dolore. Attraverso la narrazione di eventi storici, di sfide sociali e di battaglie culturali, l’opera mira a suscitare una riflessione profonda verso il futuro di Napoli. “Sanghenapule” si presenta non solo come un tributo a San Gennaro, ma come un richiamo collettivo a preservare la memoria storica e a lottare per l’identità di una città che, nonostante le sue difficoltà, continua a brillare.
L’evento promette di lasciare un’impronta importante nel panorama culturale napoletano, celebrando un legame che va oltre la fede, toccando il cuore pulsante della città.