L’emergenza sanitaria causata dalla pandemia di Covid-19 ha messo a dura prova il sistema sanitario italiano, in particolare quello campano, dove il personale delle Cooperative sociali ha giocato un ruolo cruciale. Nonostante il voto unanime di una mozione volta a garantire il 50% dei posti nei concorsi pubblici per questo personale, le promesse sembrano non trovare riscontro. L’argomento è al centro di un acceso dibattito polititario e sindacale in Campania.
La mozione approvata ha come obiettivo principale il riconoscimento del lavoro svolto dal personale delle Cooperative sociali che hanno operato nella sanità durante l’emergenza Covid. In questo contesto, Valeria Ciarambino, vicepresidente del Consiglio regionale della Campania, ha sottolineato l’importanza di riservare il 50% dei posti nei concorsi pubblici al personale già impegnato. L’iniziativa nasce dall’esigenza di valorizzare l’esperienza acquisita dai lavoratori in un periodo così critico e di garantire loro opportunità di assunzione.
Le Cooperative sociali hanno svolto un’azione fondamentale nella gestione della crisi sanitaria, affiancando le strutture pubbliche e contribuendo al processo di assistenza. L’approvazione della mozione sarebbe, dunque, un passo significativo per il riconoscimento del loro impegno. Tuttavia, la sua mancata applicazione ha sollevato forti preoccupazioni sia tra i lavoratori che tra i sindacati, che chiedono giustamente che le promesse politiche si trasformino in atti concreti.
La legge 234/2021, che riconosce l’importanza delle Cooperative sociali nella gestione dell’emergenza Covid, sembra rimanere lettera morta nella sua applicazione. Valeria Ciarambino ha espresso il suo rammarico tramite una nota inviata alla Direzione generale Tutela della Salute, dove ha sollecitato un intervento immediato. Secondo la Ciarambino, i bandi di concorso recentemente pubblicati dall’azienda ospedaliera “San Pio” di Benevento e dalla ASL di Salerno contraddicono gli impegni assunti dal Consiglio e dalla Giunta regionale.
Questa situazione non solo mina l’azione politica dei rappresentanti eletti, ma rischia anche di ingenerare frustrazione tra gli operatori che attendono un riconoscimento per il lavoro svolto. La discrepanza tra quanto promesso e quanto realizzato getta un’ombra sull’affidabilità delle istituzioni locali, creando una frattura tra le aspettative dei lavoratori e le scelte politiche. La Ciarambino ha chiarito che “il rispetto della legge dovrebbe essere una priorità”, e il suo appello vuole mettere in evidenza le irregolarità presenti nei procedimenti di assunzione.
Mercoledì, si svolgerà un presidio davanti alla sede della Giunta regionale, dove lavoratori e sindacati si uniranno per far sentire la propria voce. Questa mobilitazione rappresenta un momento cruciale per richiamare l’attenzione sulla situazione dei lavoratori delle Cooperative sociali e per sostenere le legittime richieste di riconoscimento. L’evento è organizzato per far valere un “diritto sacrosanto” e per chiedere chiarimenti sulla reale applicazione della legge 234/2021 e sulla riservazione dei posti nei concorsi.
Queste iniziative si pongono l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità sulla necessità di onorare gli impegni assunti, ribadendo il valore del lavoro prestato durante la pandemia. I sindacati hanno già espresso il loro supporto all’iniziativa, evidenziando l’importanza di garantire pari opportunità a chi ha visto il proprio impegno professionale aumentare nei momenti di crisi. La mobilitazione dei lavoratori si inserisce in un quadro più ampio, dove il diritto al lavoro e il riconoscimento dell’effettivo impegno sono elementi essenziali per la costruzione di un sistema sanitario più forte e inclusivo. Se le istituzioni non ascolteranno queste richieste, il rischio è quello di frammentare ulteriormente il già delicato equilibrio del settore sanitario in Campania.