Dal 24 dicembre, Napoli si prepara a un’importante aspettativa turistica legata al Giubileo, e con essa potrebbe arrivare un incremento della tassa di soggiorno. Il Comune sta valutando un aumento temporaneo di questa tassa, che interesserà tutti i turisti che soggiorneranno negli hotel, B&B e case vacanza della città. Questa misura, oltre a rispondere all’afflusso previsto di turisti religiosi, mira anche a risolvere alcune criticità economiche legate all’evasione fiscale nel settore ricettivo.
La direzione verso cui si muove l’amministrazione comunale è chiara: portare la tassa di soggiorno a livelli simili a quelli di Roma e Firenze. Al momento, Napoli applica una tassa di soggiorno variabile, che parte da 2 euro per gli hotel meno costosi e arriva a 5 euro per le strutture di lusso. L’idea sarebbe di aumentare temporaneamente questo tributo di circa 1 euro per notte a persona, approfittando della normativa statale che consente ai comuni italiani di incrementare la tassa fino a 2 euro a persona per ogni notte nel periodo del Giubileo. Le stime indicano che un simile innalzamento potrebbe generare circa 5 milioni di euro in più all’anno nelle casse comunali.
Il Comune si trova sotto pressione, non solo per il numero crescente di turisti, previsto in aumento con l’arrivo del Giubileo, ma anche a causa dell’evasione della tassa di soggiorno da parte di alcune strutture ricettive non censite. Le autorità locali contano che le nuove misure di censimento, previste per il 2025, possano contribuire a ridurre questo fenomeno, garantendo una maggiore equità e sostenibilità nella raccolta delle tasse.
L’amministrazione di Napoli è consapevole della necessità di trovare un giusto equilibrio tra l’aumento della tassa di soggiorno e la sostenibilità del turismo stesso. Gli assessori stanno conducendo trattative per evitare un conflitto con le associazioni di albergatori, che hanno espresso preoccupazioni riguardo a un potenziale impatto negativo sull’occupazione. Tuttavia, i dati proiettati per il Giubileo indicano un incremento significativo nel numero di visitatori, suggerendo che una revisione della tassa possa contribuire a offrire servizi migliori e, di conseguenza, a facilitare l’accoglienza turistica.
Il turismo religioso, infatti, rappresenta una fonte importante di reddito per la città e si stima che porterà fino a un milione e mezzo di presenze in più nel corso del Giubileo. Questo aumento di affluenza si traduce non solo in un incremento delle entrate per il Comune ma anche nella necessità di migliorare i servizi pubblici, dalla pulizia urbana ai trasporti. È quindi fondamentale rendere la città più accogliente e funzionale sia per i turisti sia per i residenti.
La tassa di soggiorno ha un valore significativo nel bilancio del Comune di Napoli, contribuendo per oltre 20 milioni di euro all’anno. Tuttavia, è importante sottolineare che i proventi di questa tassa ricoprono anche altre spese, come l’incremento della Tari, la tassa sui rifiuti, che è direttamente influenzata dall’aumento dell’afflusso turistico. La maggiore presenza di visitatori implica una produzione di rifiuti aggiuntivi, che il Comune deve gestire in modo adeguato.
Il contesto attuale si è evoluto a seguito di impegni assunti dal Comune per rispondere a problematiche legate al pre-dissesto finanziario, avviato nel 2013. I napoletani già sostengono un carico fiscale elevato, con l’addizionale Irpef, la Tari e altre spese che continuano a crescere. Il turismo, quindi, si configura come una risorsa ma anche come una sfida, considerando le necessità di bilanciare le entrate con i costi dei servizi pubblici.
Con l’approssimarsi del Giubileo, l’amministrazione comunale si trova di fronte a un momento decisivo, in cui ogni scelta avrà ripercussioni non solo sul settore turistico, ma anche sulla qualità della vita dei cittadini napoletani. Le decisioni imminenti su come gestire la tassa di soggiorno non hanno solo un impatto economico, ma incidono anche sull’immagine di Napoli come destinazione turistica desiderabile.