Napoli si prepara a un’importante trasformazione della sua flotta di trasporto pubblico con l’implementazione di 253 nuovi autobus elettrici, attesi per il mese di dicembre 2024. Questo passaggio rappresenta un impegno significativo per la sostenibilità e la modernizzazione del servizio di trasporto urbano, puntando a sostituire progressivamente i mezzi diesel. Le nuove unità saranno dotate di tecnologie avanzate per migliorare l’esperienza dei passeggeri, ma richiederanno anche l’adeguamento delle infrastrutture per garantire un’operatività efficace.
I nuovi autobus: specifiche e innovazioni
Il piano di introduzione prevede l’arrivo di mezzi altamente tecnologici. Gli autobus elettrici, oltre a essere ecologici, offriranno moderni comfort come aria condizionata, Wi-Fi e sistemi di sorveglianza. Con una ripartizione delle forniture, 142 dei nuovi mezzi saranno forniti dalla cinese Byd Europe BV, che includerà vari modelli di lunghezza differente, tra cui articoli di 11, 12 e 18 metri. Inoltre, altri 111 veicoli saranno forniti da produttori italiani come Iveco, Zonson e Higer, garantendo così una diversificazione nelle tipologie di bus impiegati.
L’implementazione di questi nuovi autobus non si limita solo ai veicoli stessi, ma prevede anche una preparazione adeguata delle strutture di supporto. Le stazioni di ricarica necessarie per il corretto funzionamento dei mezzi saranno installate nei depositi di Cavalleggeri d’Aosta e via delle Puglie, attualmente in fase di lavori per ultimare l’adeguamento e il potenziamento energetico. Questo aspetto logistico è cruciale per garantire un servizio continuo e regolare, riducendo al minimo eventuali disservizi.
Finanziamento e impatti economici
L’acquisto dei nuovi bus elettrici è sostenuto da un investimento complessivo di 172,5 milioni di euro, finanziato attraverso i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza . Questa iniezione di risorse è vista come un’opportunità non solo per migliorare il trasporto pubblico, ma anche per stimolare l’economia locale, generando nuovi posti di lavoro legati alla produzione e alla manutenzione dei veicoli.
Malgrado gli aspetti positivi, alcuni membri della comunità e professionisti del settore hanno espresso preoccupazioni. Nino Simeone, presidente della commissione Trasporti, ha sottolineato l’importanza di un servizio pubblico di qualità e l’esigenza di evitare i disservizi che hanno storicamente afflitto il sistema di trasporto di Napoli. Le attese della cittadinanza sono alte e il loro supporto dipenderà dalla realizzazione di un servizio che possa rispondere efficacemente alle necessità quotidiane dei napoletani.
Utilizzo e percorsi delle nuove linee urbane
I nuovi bus elettrici saranno implementati su diverse linee urbane di Napoli, anche se i percorsi specifici non sono stati ancora definiti. Tra le ipotesi, c’è il possibile utilizzo dei mini-bus Higer di Sitcar sulla linea C68, che collegherebbe Piazza Carlo III, nel cuore storico della città, con il Viale Ruffo di Calabria, vicino all’aeroporto. Inoltre, i mezzi Zonson-Pagliani potrebbero servire la linea C16, che attraversa il Corso Vittorio Emanuele, un’importante arteria della metropolitana di Napoli.
Anche gli Iveco potrebbero entrare in scena sulla Linea C63, collegando diverse importanti fermate, come Via Nicolini e Museo Capodimonte, fino ad arrivare a Piazza Dante. Infine, gli autobus Byd sono previsti sulle linee 139, 151 e 196, coprendo diversi punti chiave della rete di trasporto pubblico, come Ospedale Monaldi e Piazzale Tecchio.
La modifica della flotta rappresenta quindi un passo fondamentale per rispondere alle esigenze di una città in continua evoluzione, accompagnando Napoli verso un futuro più sostenibile e tecnologico nel campo dei trasporti pubblici.