Napoli si trasforma nel nuovo polo della moda internazionale: opening di grandi firme

La città di Napoli sta vivendo un momento di grande fermento, attirando l’attenzione delle più prestigiose maison di moda. Questa trasformazione del panorama commerciale non riguarda solo l’estetica, ma rappresenta una risposta diretta all’over tourism e alle nuove dinamiche di consumo. Con boutique che si spostano e nuove aperture all’orizzonte, Napoli si sta affermando come un centro nevragico per il fashion di lusso, con implicazioni significative sia per il mercato che per la cultura locale.

L’evoluzione dello shopping nella moda a Napoli

Negli ultimi anni, Napoli ha visto un cambiamento significativo nelle sue vie commerciali, in particolare nel settore della moda di alta gamma. Storicamente, il triangle della moda partenopea si concentrava in via Calabritto e piazza dei Martiri, ma l’attenzione si è progressivamente spostata verso via Filangieri, dove marchi prestigiosi come Bulgari e Louis Vuitton hanno consolidato la loro presenza. Quest’ultimo ha lasciato la storica via Calabritto per stabilire una boutique in un elegante palazzo all’angolo con via dei Mille. Trasferimenti che hanno comportato anche il ritiro di altri marchi di prestigio come Prada e Gucci, che hanno optato per spazi espositivi più ampi, creando un’atmosfera di competizione e innovazione.

Il marchio Brunello Cucinelli ha anticipato la tendenza, aprendo un grande negozio in via dei Mille, accompagnato da ingenti lavori di ristrutturazione. Questo spazio non solo ha subito un facelift ma ha anche cercato di rispondere a problematiche di sicurezza legate a storici problemi di ordine pubblico in zona. La presenza del presidente dell’azienda al party inaugurale ha sottolineato l’importanza strategica di Napoli nel panorama della moda italiana. La visione di ‘presidiare‘ questa città è un messaggio forte e chiaro da parte delle maison: Napoli è considerata un mercato emergente cruciale.

Le nuove aperture che definiscono il futuro della moda

Il succedersi di nuove aperture a Napoli è emblematico della rinascita commerciale della città. Tra queste, spicca la prossima apertura di una boutique Saint Laurent, un fatto notevole poiché si tratta della prima volta che la maison prende in considerazione l’idea di uno store monomarca a Napoli. Gli spazi storicamente occupati dal Banco di Napoli, successivamente da Banca Intesa, stanno subendo lavori di ristrutturazione per accogliere questa nuova presenza nel panorama partenopeo, un passo significativo per il brand capitanato da Anthony Vaccarello, che ha già stretto un legame culturale con Napoli attraverso il film “Parthenope“.

A pochi passi, Hermès si prepara a riaprire la sua grande boutique di via Filangieri il 5 dicembre, un evento atteso viste le attese penali legate ai ritardi. L’apertura in tempo per il Natale potrebbe rappresentare un’opportunità per capitalizzare sull’alta affluenza turistica tipica di questo periodo. L’area di via Filangieri sembra essere in fermento, con arrivi come quello di Philipp Plein e il ritorno di Capri Watch, elementi che indicano come il mercato del lusso sia in costante evoluzione. Tuttavia, la presenza di Versace due anni fa non ha ancora creato l’impatto commerciale sperato, suggerendo che la competizione è accesa e i risultati non sempre all’altezza delle aspettative.

Impatti del turismo e potenzialità di mercato nella moda

Le aspettative degli investitori locali sono accese soprattutto dall’arrivo di turisti stranieri, in particolare americani e giapponesi, che rappresentano un’importante fonte di guadagno per le grandi firme. Questi turisti sono vitali per le griffe, poiché il potere d’acquisto di gran parte della clientela locale è spesso insufficiente per sostenere gli alti canoni d’affitto nei negozi situati nelle zone più centrali di Napoli.

Questo scenario presenta opportunità e sfide: mentre le maison cercano di attrarre una clientela internazionale, la domanda interna deve affrontare le reali limitazioni economiche. È interessante osservare come la città stia cercando di posizionarsi non solo come punto di vendita, ma come un vero e proprio polo culturale della moda, tentando di esprimere un’identità chiara e riconoscibile. La combinazione di aperture strategiche e un crescente interesse da parte dei turisti potrebbe contribuire a stabilizzare e incrementare l’economia locale, rendendo Napoli un punto di riferimento nel mondo della moda internazionale.

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Filippo Grimaldi