Napoli svela i suoi segreti: presentato il saggio sulle Camere delle Meraviglie

Il Gran Caffé Gambrinus di Napoli si prepara a ospitare un evento culturale di grande importanza, con la presentazione del saggio “Wunderkammer Napoletane dal ‘500 al ‘700”, a cura dell’architetto Sergio Attanasio e edito da Rogiosi. La presentazione, fissata per lunedì 29 novembre alle ore 18, rappresenta un’occasione imperdibile per immergersi nella storia delle straordinarie Camere delle Meraviglie che adornano il capoluogo campano. La serata vedrà la partecipazione di illustri ospiti, tra cui la direttrice dell’Archivio di Stato di Napoli, Candida Carrino, e l’artista Lello Esposito.

Un viaggio nelle camere delle meraviglie di Napoli

Il saggio analizza in profondità le Camere delle Meraviglie, spazi affascinanti nei palazzi storici di Napoli, dove l’arte e la scienza si incontrano. Durante l’epoca vicereale, la città visse un periodo di grande fioritura architettonica, favorendo la costruzione di residenze signorili caratterizzate da importanti collezioni d’arte. L’architetto Attanasio sottolinea come la curatela del saggio combini elementi architettonici e collezioni naturalistiche, rivisitando le pratiche dei nobili napoletani e il loro legame con la scienza.

Tra i protagonisti di questa avventura collezionistica, si trovano figure come i fratelli della Porta e Ferrante Imperato. Quest’ultimo, botanico e speziale, è stato il centro di una rete di scambi culturali e scientifici. Le Wunderkammer, o “stanza delle meraviglie”, includevano una varietà di oggetti straordinari, da opere d’arte a strani reperti naturali, riflettendo il prestigio delle famiglie nobiliari che le possedevano. La ricerca di documenti storici ha permesso di ricostruire le testimonianze di queste collezioni, fornendo un affresco completo della Napoli del tempo.

Attanasio analizza i racconti di antiche guide e record notariali, ricostruendo la storia delle collezioni e delle dimore signorili napoletane. Ogni pezzo, ogni oggetto esposto racconta la storia di una società che, attraverso l’arte e la scienza, cercava di affermarsi e di conquistare il proprio posto nella storia. Emerge chiaramente che la Napoli di quei secoli non era solo una città di bellezza architettonica, ma anche un vivace centro di ricerca e scoperta.

Ferrante Imperato: il botanico e l’innovazione

Ferrante Imperato è una figura cardine per comprendere il contesto delle Wunderkammer a Napoli. A quattrocento anni dalla sua morte, il saggio di Attanasio getta nuova luce sulla sua vita e sulle sue opere. Imperato, variamente descritto come speziale e botanico, ha dedicato gran parte della sua vita alla raccolta e allo studio di elementi naturali, dando vita a un museo che sarebbe divenuto un simbolo di erudizione e curiosità scientifica.

L’interesse di Imperato per il mondo naturale lo ha portato a raccogliere oggetti curiosi e altrove introvabili, rendendo la sua camera un luogo d’incontro tra scienza e meraviglia. La sua biografia, purtroppo scarna di dettagli, racconta di un uomo la cui opera è rimasta a lungo nell’ombra. La ricerca di Attanasio ha rivelato nuove informazioni grazie alla scoperta di documenti storici, come il testamento e i registri della spezieria, che forniscono dettagli sul suo operato e sulle relazioni con la sua famiglia.

In particolare, questo studio approfondito ha rintracciato elementi fondamentali come la data di fondazione del suo museo, il 1552, e altri aspetti della sua esistenza, permettendo di riempire lacune significative nella storia di Ferrante Imperato. Attraverso i suoi scritti e le collezioni, Imperato ha influenzato non solo la scienza, ma anche la cultura del suo tempo, aprendo la strada a futuri naturalisti e scienziati. La sua figura, finalmente ricostruita, contribuisce a una maggiore comprensione della storia della scienza a Napoli.

La relazione tra Caravaggio e Ferrante Imperato

Un altro aspetto intrigante esplorato nel saggio è il rapporto tra Michelangelo Merisi da Caravaggio e Ferrante Imperato. Attanasio rivela che i registri contabili della spezieria di Imperato includono nomi famosi, tra cui quello di Caravaggio, il quale sembra aver usufruito dei servizi del botanico. I debitori della spezieria mostrano un panorama affascinante della Napoli del tempo, evidenziando come figure illustri e nobili frequenteranno la bottega di Imperato.

La presenza di Caravaggio nella lista dei debitori esigibili fa emergere un legame particolare tra arte e medicina. Si ipotizza che il celebre pittore, durante il periodo in cui soffriva di malaria, abbia fatto ricorso ai farmaci forniti da Imperato, la cui reputazione come speziale era già consolidata. La combinazione dello sguardo analitico di Attanasio e le evidenze storiche pongono in risalto come le vite di artisti e studiosi dell’epoca fossero intersecate in maniera profonda, rivelando una rete di interconnessioni culturali.

Caravaggio, noto per il suo genio creativo, e Imperato, un innovatore nel suo campo, condividono una Napoli vibrante e multiculturale, dove la scienza e l’arte dialogano instancabilmente. Riuscire a tracciare questi legami arricchisce la narrazione storica e restituisce vivacità a figure spesso dimenticate, rendendo giustizia a una città che ha molto da raccontare.

Sergio Attanasio: custode della storia napoletana

Sergio Attanasio non è solo l’autore del saggio, ma è anche un esperto di architettura e storia della città di Napoli. Con una carriera accademica e un impegno attivo nella tutela e conservazione del patrimonio artistico, Attanasio rappresenta una figura di riferimento per chi desidera approfondire la storia napoletana. La sua passione per la cultura e l’arte si riflette nel suo lavoro e nel suo attivismo.

Presidente dell’Associazione Palazzi Napoletani, Attanasio ha dedicato anni alla valorizzazione delle opere storiche della città, portando alla luce la bellezza e la complessità di Napoli. Con numerosi saggi già pubblicati, attira l’attenzione su argomenti spesso trascurati, contribuendo in modo significativo alla conservazione della memoria storica. Il riconoscimento internazionale viene amplificato anche attraverso iniziative come il “Premio Cosimo Fanzago“, da lui fondato per celebrare le personalità che si sono distinte nel rilancio sociale e culturale di Napoli.

La sua dedizione per la storia e la cultura è visibile non solo nel suo lavoro accademico, ma anche nella capacità di coinvolgere il pubblico in una narrazione che combina il passato con le sfide e le opportunità attuali. Attanasio rappresenta una voce autorevole che, attraverso le sue opere e le sue iniziative, stimola il dialogo e sostiene l’importanza della storia nella formazione dell’identità culturale di Napoli. Con “Wunderkammer Napoletane dal ‘500 al ‘700”, si aggiunge un altro tassello significativo per comprendere e apprezzare questa affascinante città.

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Redazione