La situazione di Napoli, una delle città più affascinanti d’Europa, si sta deteriorando a causa di abusi edilizi e mancanza di controlli. Questa realtà, da cartolina, è minacciata da friggitorie, negozi abusivi e ristrutturazioni irregolari che destano preoccupazione tra residenti e turisti. Un giro nei Quartieri Spagnoli rivela un panorama inquietante e le parole di un agente della polizia municipale pongono l’accento sulla gravità della situazione.
Passeggiando per le strade di Napoli, ci si può sentire come un turista che paga per un’esperienza unica. Ma questa esperienza, improntata alla bellezza storica della città, è segnata da un odore inconfondibile di cuoppi fritti, sempre presente nella vivace atmosfera dei Quartieri Spagnoli. Via Toledo, una volta elegante, oggi offre un mix di venditori ambulanti e fattorie di street food, lontano dall’immagine di capitale d’Europa che era un tempo. Abbandonati a loro stessi, i luoghi di un tempo rinomati sono ora afflitti da un proliferare di negozi abusivi e ristrutturazioni discutibili.
Nei vicoli, l’osservatore si imbatte in scene di degrado: un basso riadattato a nuova struttura ricettiva, con infissi e grate simili a quelle di una prigione. È difficile non notare che siamo nel centro storico, un patrimonio dell’UNESCO, che richiede una protezione particolare. In contrasto, a Milano è impensabile pensare a simili trasformazioni, dato l’impegno a mantenere l’integrità architettonica delle aree storiche. Napoli, purtroppo, si trova in una situazione diversa, dove le norme vengono spesso eluse senza conseguenze apparenti.
Ad avvalorare la tesi della resilienza degli abusivi, un agente di polizia municipale denuncia l’inefficienza dei controlli. “Siamo in numero esiguo; è come cercare di svuotare il mare con un cucchiaio,” afferma. La tensione non è estranea: la scorsa settimana, alcuni controllori sono stati aggrediti mentre cercavano di far rispettare le normative. Questa violenza verso le forze dell’ordine rappresenta un segno tangibile della difficoltà di gestire il fenomeno abusivo. Le segnalazioni fatte da cittadini e giornalisti, come nel caso dei problemi di Piazza San Ferdinando, sembrano non avere effetto, eppure è evidente la differenza con altre città dove simili problemi verrebbero immediatamente sanzionati.
Dalle friggitorie ai tavolini invasivi, gli spazi pubblici si trasformano in un campo di battaglia per le concessioni illegittime. Il numero di tavolini a Piazza de’ Martiri ha subito un’escalation preoccupante, con una crescita inspiegabile da tre a otto, mentre a Milano tali comportamenti sarebbero velocemente bloccati. Per i cittadini e i turisti non è solo una questione di estetica, ma di vivibilità e sicurezza. La legge, a Napoli, sembra essere flessibile e inadeguata a garantire la serenità dei cittadini e la bellezza della città.
Il sindaco di Napoli si trova spesso impegnato in discussioni che sembrano distoglierlo da questioni di primaria importanza come quella dell’abusivismo. Se da un lato c’è il tentativo di attirare l’arte nella città, con opere come quella di Pistoletto, dall’altro l’amministrazione sembra trascurare problemi fondamentali. Nonostante il lavoro di cittadino attivo che ha portato a risparmi significativi per il Comune, la mancanza di riconoscimenti ufficiali lascia un senso di amarezza nei volontari della città.
Il contrasto tra culture d’eccellenza e la realtà degli abusi è evidente: a Napoli, laddove una volta si celebravano artigiani del vetro e della manifattura, oggi si trovano strutture ricettive alla stregua di un B&B per i sette nani, connotando ulteriormente l’immagine della città. Riconoscere l’importanza di una salvaguardia culturale è essenziale—non solo per il suo patrimonio artistico ma per l’identità stessa degli abitanti. La provocazione di educare attraverso l’esempio, colpendo i centri di abusivismo, potrebbe affrontare una battaglia che sembra già persa.
Portare in superficie questi temi è fondamentale per sensibilizzare la cittadinanza. Un invito alla denuncia si profila come l’unica via d’uscita per chi ama Napoli e desidera un futuro migliore per questa storica capitale.