Mentre il countdown per gli Europei di calcio del 2032 prosegue, la questione della riqualificazione dello stadio Maradona di Napoli sta guadagnando attenzione crescente. Un dialogo complesso tra le autorità locali e i vertici del Calcio Napoli sta cercando di definire un piano di intervento sulla struttura e sulle aree circostanti, in vista di un’eventuale rimodulazione dei fondi europei.
Il dibattito sullo stadio Maradona tra governo e comune
La riqualificazione dello stadio Maradona è al centro delle negoziazioni tra il ministro dello Sport, Andrea Abodi, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e il presidente del Calcio Napoli, Aurelio De Laurentiis. Le parti stanno tentando di trovare un accordo sulle modalità di gestione e finanziamento degli interventi necessari per rendere lo stadio idoneo a ospitare eventi internazionali e locali. Il ministro Abodi ha sottolineato l’importanza di includere Napoli tra le cinque città italiane che ospiteranno l’evento, una decisione che sarà ratificata a ottobre 2026.
Dall’altro lato, De Laurentiis desidera ottenere la proprietà dello stadio, per il quale è l’unico gestore. Questo desiderio è supportato dalla legge, che prevede la possibilità di utilizzare il project financing. Il sindaco, tuttavia, riveste un ruolo cruciale in quanto definito «proprietario» della struttura e ha la facoltà di concederla in uso al Napoli per un periodo di 99 anni. Gli accordi devono però prevedere un progetto approvato dal Consiglio comunale e risorse finanziarie adeguate, tenendo in considerazione anche l’alternativa per la pista di atletica all’interno dello stadio.
La tensione è palpabile, ma tutte le parti coinvolte sono concordi sulla necessità di trovare una soluzione che permetta di avviare i lavori di riqualificazione. La situazione attuale è caratterizzata da un continuo susseguirsi di «stop and go», che rende la pianificazione degli interventi ancora più complicata.
L’approccio del modello-Firenze e le nuove opportunitÃ
Recentemente, Napoli ha rivolto lo sguardo al modello adottato dalla città di Firenze, dove il Comune ha avviato un progetto di riqualificazione della zona attorno allo stadio di Fiesole, utilizzando fondi per un importo di 130 milioni di euro provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza . Questo ha stimolato discussioni sulla possibilità di far confluire risorse simili anche per Napoli.
A Palazzo San Giacomo, l’ottimismo è palpabile. Le autorità locali si mostrano fiduciose che la rimodulazione dei fondi Pnrr non solo possa avvenire, ma che potenzialmente porti maggiori risorse rispetto a quelle inizialmente previste. L’idea sarebbe di investire non solo sulla riqualificazione dello stadio Maradona, ma sull’area circostante, in particolare su piazzale Tecchio e sulla Mostra d’Oltremare, che potrebbero ospitare nuovi impianti sportivi e servizi di supporto.
La progettualità potrebbe prevedere la creazione di un albergo alle spalle della curva A e l’apertura dei parcheggi sotterranei rimasti chiusi fin dai tempi di Italia ‘90. È importante evidenziare che, sebbene non sia consentito investire direttamente sullo stadio con fondi Pnrr, c’è ampia possibilità di sviluppare l’intero contesto sportivo di Napoli, migliorando i servizi e le strutture disponibili.
Le considerazioni finali sul futuro dello stadio Maradona
Lo stadio Maradona, pur presentando alcune criticità , soddisfa già diversi requisiti necessari per le competizioni UEFA. La posizione strategica del complesso, ben collegato con metropolitane e ferrovie e adiacente alla tangenziale, sono vantaggi che non possono essere sottovalutati. Inoltre, la presenza dell’ospedale San Paolo nelle immediate vicinanze rappresenta un ulteriore elemento di sicurezza e accessibilità .
Il governo italiano sta considerando anche l’implementazione di un «fondo-stadi» capace di finanziare opere di costruzione e riqualificazione per stadi in diverse città , un’opzione che potrebbe rivelarsi particolarmente utile per sostenere i progetti legati al Maradona. Nei prossimi giorni, si prevede un nuovo tavolo di discussione a Roma, dove le autorità si riuniranno per valutare le possibili strategie da adottare, specialmente prima che il ministro Fitto si rechi a Bruxelles per discutere ulteriori dettagli relativi al Pnrr. La riqualificazione dello stadio Maradona e delle aree limitrofe rappresenta una priorità non solo per il Calcio Napoli, ma per l’intera città , desiderosa di rilanciarsi nel panorama sportivo europeo.