Il Napoli ha recentemente avuto un confronto impegnativo con l’Empoli, un match che ha offerto spunti di riflessione anche dal punto di vista del tifo e della critica sportiva. Guido Trombetti, professore universitario e appassionato sostenitore dei partenopei, ha commentato la partita durante l’emissione “Un Calcio alla Radio” su Radio Napoli Centrale, esprimendo perplessità e soddisfazione nel contempo sul gioco della squadra. La partita, pur segnando un’importante vittoria, ha sollevato interrogativi sulla brillantezza del gioco del Napoli.
Nel corso della trasmissione, Trombetti ha osservato che, nonostante il Napoli abbia ottenuto una vittoria contro l’Empoli, la prestazione della squadra nel primo tempo lasciava molto a desiderare. “Il Napoli ha giocato un brutto primo tempo,” ha affermato. “L’Empoli ha mostrato una netta supremazia, soprattutto nella fase inziale, anche se i loro tiri in porta non sono stati irresistibili.” Secondo l’analisi, il Napoli si è trovato a fronteggiare un avversario più intraprendente, che ha saputo occupare meglio il campo.
Trombetti ha definito la vittoria degli azzurri come “una partita sporca”, caratteristica di una vittoria ottenuta attraverso un episodio decisivo – in questo caso, un rigore. “Quando si vince in questo modo, si ha sempre l’impressione di essere in bilico,” ha detto, sottolineando come il Napoli, con quattro punti salvati in un match che si stava facendo difficile, ha mostrato capacità di reazione. Un aspetto importante da considerare, secondo Trombetti, è la capacità di ottenere il massimo anche quando il gioco non è scintillante.
Nonostante le difficoltà attuali, il Napoli ha ottenuto 6 vittorie nelle ultime 7 partite, risultando vincitore anche nel pareggio con la Juventus. Trombetti ha messo in discussione l’idea che la fortuna possa giustificare una simile striscia positiva, ricordando come nel calcio, statisticamente, non possa essere il “caso” a determinare un successo così duraturo. “Siamo di fronte a una mostruosità statistica se pensiamo che possa essere solo fortuna,” ha dichiarato.
Infatti, questa serie di risultati invita a riconsiderare il significato della forza di una squadra. “Essere un risultatista è parte del gioco, e mi prendo questa definizione senza problemi,” ha aggiunto, richiamando l’attenzione all’unico obiettivo dello sport professionistico: la vittoria. È chiaro quindi che, malgrado le perplessità sullo spettacolo fornito, il Napoli sta rispettando i suoi doveri, riuscendo a portare i tre punti a casa in condizioni non sempre ottimali.
Trombetti non ha mancato di evidenziare una certa preoccupazione riguardo all’attacco del Napoli, ritenuto, recentemente, poco incisivo. La difficoltà di segnare gol ha portato a una riflessione più ampia sulla squadra e sulle scelte tecniche fatte. Ha menzionato Lukaku come una scelta che solleva dubbi, sottolineando la necessità di attendere ancora prima di esprimere un giudizio definitivo su di lui. Anche Kvaratskhelia è stato al centro delle sue osservazioni: “Non è in condizioni ottimali,” ha detto, pur escludendo che il rinnovo contrattuale influisca sul suo rendimento.
La questione sollevata non si limita solamente agli aspetti tecnici, ma tocca anche le emozioni legate alla presenza di Kvaratskhelia nel cuore dei tifosi. Trombetti ha descritto come una sua partenza avrebbe un impatto non solo sul piano sportivo, ma anche su quello umano, utilizzando parole che esprimono il senso di tristezza presente nel pensiero del tecnico. Infine, ha lasciato intendere che la squadra non è attualmente in grado di affrontare un ingaggio di alto livello come quello di 8 milioni all’anno, alimentando così il dibattito tra tifosi e addetti ai lavori sul futuro della rosa partenopea.