Il pranzo di Natale organizzato dalla comunità di Sant’Egidio è una tradizione che si rinnova da più di 40 anni. Quest’anno, nella storica basilica di Santa Maria in Trastevere, ben 400 persone si sono riunite attorno ai tavoli imbanditi, che rappresentano un simbolo di accoglienza e solidarietà. Non è solo un banchetto, ma un momento di condivisione che abbatte le barriere tra chi è in difficoltà e chi offre una mano. Il pranzo ospita senza fissa dimora, anziani, famiglie in difficoltà e rifugiati, creando un’atmosfera di unità e inclusione.
Durante il periodo natalizio, la comunità di Sant’Egidio si impegna a garantire che la bellezza del Natale sia accessibile a tutti, scontrastando isolamento e rassegnazione. Quest’anno, in Italia, sono 80mila le persone che parteciperanno a questi pranzi speciali, un numero che sale a 250mila nel mondo. L’edizione di quest’anno assume un significato ancora più forte, essendo all’inizio del Giubileo. È un invito a costruire ponti e diffondere un messaggio di pace che supera ogni confine.
Quello di Santa Maria in Trastevere è solo uno dei tanti eventi che si svolgeranno in altre località della capitale e in circa un centinaio di città italiane. Non solo a Roma, ma l’appuntamento è vissuto in altri settantina di paesi nel mondo, dove la comunità continua a dimostrare la propria dedizione nei confronti delle persone vulnerabili. L’accoglienza e la generosità sono il filo conduttore di questa iniziativa che abbraccia le diversità.
Il pranzo di Natale non è solo un momento di condivisione, ma anche un viaggio gastronomico attraverso i piatti tradizionali della festività. Il menù include lasagne, polpettone e lenticchie, accompagnati da dolci tipici del periodo natalizio. Ogni portata è preparata con attenzione, con ingredienti freschi e ricette tramandate nel tempo. Inoltre, ogni partecipante riceverà un dono personalizzato, seguendo l’usanza di ogni casa italiana, poiché ogni persona è considerata parte di una grande famiglia.
Le tavolate si trasformano in un luogo dove chi serve e chi è servito si mischiano, facendo cadere le gerarchie sociali. La comunità e i volontari si siedono accanto agli invitati, condividendo non solo il cibo ma anche racconti e sorrisi, in un clima di autentica fraternità. Questo aspetto del pranzo di Natale ne enfatizza l’importanza come strumento di inclusione sociale e di sostegno a chi si trova in situazioni di difficoltà.
Il pranzo di Natale è solo una delle tante iniziative messe in campo dalla comunità di Sant’Egidio durante le festività. La solidarietà non si limita al solo 25 dicembre, ma si estende nel tempo, con programmi di distribuzione di pasti e regali anche nelle carceri italiane, come Rebibbia e Regina Coeli a Roma. Quando i volontari portano lasagne e doni, è malgrado il freddo e le difficoltà, un gesto di calore umano che testimonia la volontà di essere vicini a chi, in un periodo così speciale, rischia di sentirsi ancora più solo.
Il numero solidale 45586, attivo fino al 29 dicembre, rappresenta un canale importante per contribuire a queste iniziative, permettendo a chiunque di partecipare a una causa che va al di là del semplice atto di donare. È un modo per lanciare un messaggio di speranza non solo a chi vive momenti di crisi, ma per ricordare a tutti che la solidarietà può fare la differenza. In questo periodo di feste, quando il buio sembra prevalere in molte parti del mondo, i gesti di amore e di aiuto reciproco possono illuminare anche le giornate più difficili.