Luciano Spalletti, nuovo commissario tecnico della Nazionale, si prepara ad affrontare una sfida cruciale nel cammino verso il riscatto dopo un Euro 2024 deludente. L’Italia, eliminata agli ottavi dalla Svizzera, si appresta a ripartire dalla Nations League con un nuovo assetto tattico. Le recenti dichiarazioni di Spalletti non solo evidenziano le ammissioni di colpa per le scelte passate, ma segnano anche una chiara direzione verso un rinnovamento che tiene conto dell’età media dei convocati e della necessità di stabilire una mentalità vincente.
Il riscatto dopo Euro 2024
Negli occhi di Spalletti è evidente la frustrazione per la prestazione dell’Italia all’Euro 2024. Il commissario tecnico ha riconosciuto il suo apporto negativo, affermando: “Tutto ciò che succede dipende sempre da me al 100%, ma i giocatori non hanno questa responsabilità .” Tale dichiarazione ha il pregio di riflettere la consapevolezza di Spalletti riguardo la pressione eccessiva esercitata sui giocatori, la quale ha influito negativamente sulla loro capacità di esprimere al meglio il talento. L’obiettivo ora è ricostruire un gruppo che possa sentirsi libero di indossare la maglia azzurra, lavorando quindi su un nuovo progetto e su una nuova fase di sviluppo.
Per avviare questo processo, Spalletti ha già delineato un cambiamento tattico: la transizione dalla difesa a quattro a una nuova impostazione a tre. Questa scelta è motivata dalla necessità di poter implementare una strategia difensiva e offensiva più fluida, adeguata alle caratteristiche dei giovani giocatori convocati. La nuova linea di difesa dovrà dunque mostrare versatilità , dando il giusto spazio agli elementi più promettenti e consentendo di allenare l’affiatamento necessario con un numero ristretto di atleti.
Il cambio di rotta e le convocazioni
Spalletti ha chiarito che il criterio di convocazione non si baserà unicamente sulle prestazioni attuali in club, ma anche sull’età . Alcuni nomi noti, come Acerbi e Jorginho, sono stati esclusi per fare spazio a una selezione di giovani talenti. “Devo guardare anche alla carta d’identità ,” ha affermato Spalletti, sottolineando l’importanza di costruire una squadra solida per il futuro, in vista del Mondiale tra due anni. Sarà interessante notare come questi giovani atleti si integreranno nel nuovo progetto, che prevede sia una solida preparazione difensiva che un gioco proattivo.
La selezione relativamente corta, con soli 23 convocati, è un altro elemento significativo del nuovo corso. Questo approccio limitato mira a rendere i giocatori più partecipi e coinvolti nel lavoro di squadra, evitando esperimenti che possano distrarre dal percorso di crescita collettivo. La sintonia e la coesione saranno elementi chiave per affrontare le sfide imminenti ed è essenziale che i convocati si sentano parte integrante di un progetto comune.
Formazione per la prima sfida contro la Francia
In vista della prossima partita contro la Francia, Spalletti ha dovuto fare i conti con alcune assenze significative. Senza Barella, rientrato a Milano per un lieve intervento, e Chiesa, trattenuto dal Liverpool, il tecnico dovrà trovare un equilibrio nella formazione. Nonostante queste carenze, la squadra presenta nomi interessanti, con Donnarumma come portiere e una linea difensiva composta da Gatti, Buongiorno e Calafiori.
Il centrocampo potrebbe essere composto da Cambiaso o Di Lorenzo sulle fasce, insieme a Dimarco. Fagioli dovrebbe occupare una posizione centrale, affiancato da Ricci e, potenzialmente, Tonali. L’attacco sarà guidato da una prima punta, con Retegui in pole position, supportato da un attaccante mobile come Zaccagni.
La nuova Nazionale dovrà dimostrare sin da subito una mentalità proattiva e una coesione in campo, affinché la sfida contro i transalpini rappresenti un primo passo concreto verso il ritiro della sconfitta e un futuro di successi.