Necessario cambiamento nella salute: il nuovo approccio alla prevenzione e alla cura

In un contesto sanitario in continua evoluzione, le attuali pratiche devono subire una significativa trasformazione. La visione tradizionale nello gestire la salute, limitata alle emergenze e ai sintomi, non è più sostenibile. Antonio Alizzi, coordinatore del Rapporto dell’Osservatorio Salute, Legalità e Previdenza di Fondazione Enpam ed Eurispes, evidenzia l’urgenza di un cambiamento culturale. L’obiettivo è promuovere un benessere che duri nel tempo, mettendo la prevenzione al centro delle strategie sanitarie.

Il focus sulla prevenzione e il benessere

L’approccio attuale alla salute viene descritto come reattivo, con gli individui che si prendono cura del proprio corpo solo quando emergono problematiche. Questa visione si riflette in un aumento della spesa per il Servizio sanitario nazionale, un fattore che rischia di compromettere la sostenibilità dell’intero sistema. Alizzi sottolinea l’importanza di un cambio di paradigma, dove la salute non è più solo una questione di emergenze, ma diventa un aspetto del quotidiano, orientato alla prevenzione.

Nel rapporto, emerge come una maggiore consapevolezza verso stili di vita più sani possa non solo migliorare la qualità della vita, ma anche alleggerire la pressione economica sui servizi pubblici. I cittadini sono chiamati ad abbracciare un nuovo modo di affrontare la salute, adottando comportamenti attivi e preventivi. In questo modo ci si può aspettare non solo un allungamento dell’aspettativa di vita, ma anche una vita con una migliore qualità.

Demografia e mondo della salute

Al centro della discussione ci sono le persone, sia come pazienti sia come professionisti del settore. In un paese caratterizzato da una popolazione che invecchia, cresce la domanda di servizi sanitari. Alizzi rileva che è fondamentale comprendere le esigenze di due categorie distinte: i pazienti, che necessitano di assistenza e cure, e i professionisti, come medici e infermieri, che costituiscono il cuore del sistema sanitario.

La presenza di tre generazioni diverse nel campo della salute – Baby Boomers, Generazione X e Millennials – implica una varietà di esperienze e aspettative. Queste differenze necessitano di un adeguamento nelle strategie e nella comunicazione tra i vari attori coinvolti. La creazione di un ambiente lavorativo stimolante e di un percorso di carriera che consenta di bilanciare vita personale e professionale risulta cruciale per attrarre e mantenere questi professionisti.

Motivazioni e condizioni di lavoro

Il rapporto mette in evidenza che le condizioni di lavoro nel settore sanitario necessitano di interventi significativi. Le retribuzioni degli operatori sanitari sono inferiori di circa il 20% rispetto alla media ocse, creando una motivazione insufficiente e spingendo molti a cercare opportunità nel privato o all’estero. Alizzi propone misure specifiche per affrontare quest’inefficienza salariale, suggerendo l’adozione di incentivi fiscali per i lavoratori del Servizio sanitario nazionale.

Oltre ai salari, c’è l’urgenza di stabilizzare l’occupazione. Negli ultimi quattro anni, l’impiego a tempo determinato è aumentato del 45%, creando incertezze per i professionisti della salute. Questo non solo scoraggia le nuove leve dall’entrare nel settore, ma influisce anche sulla qualità dell’assistenza offerta. La scarsità di personale giovane e la media dell’età del personale attuale, che supera i 60 anni per i medici e i 50 per gli infermieri, evidenziano l’urgenza di investire in formazione e supporto per le nuove generazioni.

Strutture e cultura della salute

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede la costruzione di nuove strutture sanitarie, come gli ospedali di prossimità e le case della comunità. Queste trasformazioni richiedono un cambiamento culturale profondo. Il sistema deve evolversi non solo nella struttura, ma anche nella mentalità di tutte le parti coinvolte, per garantire che le cure siano orientate al paziente e che il personale medico e paramedico possa lavorare in un ambiente ottimale.

Alizzi evidenzia anche la questione delle aggressioni ai professionisti della salute. Le frustrazioni dei pazienti, spesso legate a aspettative insoddisfatte riguardo ai servizi, manifestano la necessità di migliorare la comunicazione e l’accesso alle informazioni. Oltre ad inasprire le sanzioni per comportamenti violenti, è fondamentale promuovere un rapporto sano tra pazienti e operatori, basato su rispetto e comprensione reciproca.

Questo rapporto sul mondo della salute offre spunti vitali per comprendere le necessità attuali e costruire un futuro in cui il benessere e la cura siano garantiti per tutti. La sfida è grande, ma affrontarla significa investire nella vita delle persone e sostenere un sistema sanitario che possa prosperare anche in futuro.

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Filippo Grimaldi