Nel panorama educativo italiano, si stanno progettando importanti interventi per migliorare il sistema scolastico, come illustrato dalle nuove indicazioni nazionali per il primo ciclo che il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha presentato. Queste riforme sollecitano un dibattito vivace, specialmente tra esperti del settore come il pediatra Italo Farnetani, professore ordinario all’Università Ludes-United Campus of Malta. Secondo Farnetani, il processo formativo deve garantire ai bambini non solo una solida base culturale, ma anche una libertà individuale per esplorare le proprie inclinazioni. In questo contesto, l’esperto ha condiviso le sue valutazioni su diverse novità in arrivo, esprimendo un mix di approvazione e riserve, con alcune proposte innovative per la didattica.
La promozione della lingua italiana: un fondamentale da cui partire
Farnetani sottolinea l’importanza di promuovere l’uso corretto della lingua italiana fin dalla scuola primaria. Per il pediatra, l’obiettivo non deve limitarsi a insegnare una forma “pura” della lingua, ma piuttosto fornire agli studenti gli strumenti necessari per comunicare in modo efficace. In un’epoca dominata dalla comunicazione rapida attraverso messaggi e social media, è cruciale che gli alunni imparino a scrivere in maniera completa e chiara. Farnetani augura che i giovani possano sviluppare un’abilità comunicativa robusta, per evitare equivoci o incomprensioni che possono derivare da forme abbreviate di scrittura. A tale proposito, il pediatra propone l’uso di dizionari online accessibili agli studenti tramite smartphone, affinché possano migliorare la loro scrittura in modo autonomo e personale.
Musica, storia dell’arte e cultura umanistica: aspetti irrinunciabili
Oltre alla lingua, Farnetani pone l’accento sull’importanza di includere la musica, la storia dell’arte e gli studi umanistici nel curriculum scolastico. La musica, in particolare, viene vista come un linguaggio universale, capace di favorire inclusività e integrazione. L’esperto ha evidenziato come il progetto “Nati per la musica” sottolinei l’importanza di esporre i bambini alla musica sin dalla gravidanza. Anche nell’insegnamento scolastico, la proposta è quella di iniziare con brani noti e accessibili, anche di musica leggera, per stimolare interesse e socializzazione tra i piccoli.
Per quanto riguarda la storia dell’arte, Farnetani ritiene che questo campo di studio possa rafforzare le radici culturali degli alunni, educandoli alla bellezza e all’armonia. Suggerisce inoltre di focalizzarsi sulla storia dell’arte locale, per permettere ai ragazzi di comprendere il legame con il territorio. Infine, riconosce l’importanza della cultura umanistica nel promuovere lo sviluppo integro della persona, sottolineando che insieme alla progressiva digitalizzazione, resta fondamentale una solida formazione culturale.
Approccio educativo e punizioni: la visione di Farnetani
Un altro tema affrontato da Farnetani riguarda il ruolo della severità nel contesto educativo. Pur ponendo l’accento sul fatto che questo aspetto riguarda un numero limitato di alunni, crede che sia fondamentale che le istituzioni scolastiche comunichino con chiarezza le regole, anche attraverso punizioni adeguate per comportamenti scorretti. Ciò non deve essere visto come un metodo coercitivo, ma piuttosto come un’opportunità per insegnare ai giovani valori morali e di responsabilità. Secondo lui, i “no” sono parte integrante della crescita e sono necessari per formare individui consapevoli delle norme sociali.
Il dibattito sul latino: riflessioni di un esperto
Il latino, argomento spesso al centro di controversie, occupa un posto ambiguo nelle valutazioni di Farnetani. Egli lo considera un “sì, ma”, sostenendo che sebbene la lingua antica possa sottolineare le nostre origini culturali e sviluppare capacità critiche, dovrebbe essere introdotta solo a partire dalla terza media. In precedenza, l’attenzione deve essere spostata sulla familiarizzazione con la cultura latina attraverso esperienze concrete, come visite a siti storici o ricostruzioni creative in aula.
La lettura, un’opportunità sempre più rara
Farnetani avanza una riserva anche sulla promozione della lettura, che è in diminuzione tra i giovani. Osserva che oggi i genitori spesso leggono poco e le case non sono più fornite di libri come un tempo. Per stimolare l’interesse per la lettura, il pediatra suggerisce di iniziare con testi contemporanei e accessibili, che rispecchino il vissuto degli alunni. Solo in un secondo momento, quando gli studenti saranno più impegnati, si potrà introdurre la lettura dei classici, in modo che tali opere risultino significative e comprensibili.
L’atteggiamento nel giudizio scolastico: critiche alla terminologia
Infine, Farnetani si oppone alla dicitura “non sufficiente” nei giudizi scolastici, considerandola un baldacchino di insuccesso che può minare l’autostima degli alunni e contribuire a fenomeni di bullismo. Propone invece di utilizzare termini più incoraggianti, come “in formazione”, per segnalare che il percorso educativo è un processo continuo. Concludere che qualcosa è ancora “in lavorazione” invita i giovani a pensare che anche loro possano migliorare e crescere, rendendo l’esperienza scolastica più positiva.