La realizzazione della nuova linea ferroviaria Alta Velocità -Alta Capacità Napoli-Bari rappresenta un’importante opportunità di sviluppo per il Mezzogiorno. Questo progetto ambizioso, finalizzato al potenziamento dei collegamenti tra le due città , ha l’obiettivo di diventare operativa entro il 2028, generando nuove opportunità lavorative e contribuendo alla crescita economica della regione. Con un investimento stimato superiore ai 6 miliardi di euro, la Napoli-Bari promette un impatto significativo sia in termini economici che ambientali.
Dettagli del progetto ferroviario
La nuova linea AV/AC Napoli-Bari prevede la costruzione di un doppio binario che consentirà ai treni di raggiungere velocità comprese tra 200 e 250 km/h. Questo sviluppo ridurrà notevolmente i tempi di percorrenza: il viaggio da Napoli a Bari avverrà in sole due ore, mentre il tragitto da Roma a Bari si completerà in tre ore. Inoltre, i collegamenti da Roma a Lecce e Taranto saranno effettuati in quattro ore. Questa significativa riduzione dei tempi di viaggio rappresenta non solo un vantaggio per i pendolari, ma anche un incentivo per il turismo e il commercio tra le regioni coinvolte.
In base a uno studio congiunto condotto da Svimez e Rete Ferroviaria Italiana , si prevede che il progetto genererà fino a 62.000 posti di lavoro, direttamente e indirettamente, oltre a un impatto economico complessivo stimato di 4,4 miliardi di euro. Queste stime rendono la Napoli-Bari non solo un’opera infrastrutturale, ma una fondamentale opportunità economica per l’intero Mezzogiorno.
Impatto economico e sostenibilità ambientale
Oltre a migliorare i collegamenti tra Napoli e Bari, questa nuova linea ferroviaria avrà un significativo impatto sulle infrastrutture del Mezzogiorno, promuovendo la mobilità sostenibile e contribuendo al rispetto degli obiettivi climatici europei. Il passaggio dal trasporto su gomma a quello ferroviario, previsto dal progetto, porterà a una riduzione delle emissioni di CO₂ stimata in circa 141.000 tonnellate all’anno, corrispondenti alle emissioni di circa 638.000 camion. Questo shift modale dimostra come il progetto non solo ottimizzi i trasporti, ma contribuisca anche attivamente alla lotta contro il cambiamento climatico.
Inoltre, la Napoli-Bari è destinata a migliorare l’accessibilità delle aree industriali del Casertano, seguendo il piano dell’Unione Europea che mira a trasferire, entro il 2030, il 30% del traffico merci su distanze superiori ai 300 km dalla strada alla rete ferroviaria. La valorizzazione delle reti ferroviarie si allinea perfettamente con le politiche ambientali e di sviluppo sostenibile promosse a livello comunitario.
Il ruolo dell’hub Hirpinia e delle reti trasversali
Un elemento fondamentale dell’intero progetto è la creazione della stazione intermodale Hirpinia, situata in una posizione strategica tra Campania e Puglia. Questo hub ferroviario non solo servirà le province di Avellino, Benevento, Foggia e Potenza, ma sarà anche collegato alla rete autostradale attraverso il casello A16 di Grottaminarda, ottimizzando ulteriormente la mobilità nella regione.
La Napoli-Bari assume grande rilevanza anche all’interno della strategia delle trasversali ferroviarie italiane, mirata a migliorare i collegamenti interni nel Paese. Altri progetti affini, tra cui le tratte Roma-Pescara e Roma-Ancona, sono già in fase di sviluppo, evidenziando un approccio sistematico nel potenziamento delle reti ferroviarie nazionali.
Prospettive e sviluppi futuri
L’ambizioso progetto della linea Napoli-Bari si prevede sia completato entro il 2028 e si inserisce in un contesto di rinnovamento e crescita per il Sud Italia. Le tempistiche di realizzazione sono affiancate dalla progettazione dell’hub Hirpinia, che dovrebbe essere operativo entro il 2030.
Questa articolazione temporale dei lavori promette di innescare un ciclo virtuoso di investimenti, occupazione e sviluppo economico, presentando il Mezzogiorno come un’area in continua evoluzione e modernizzazione. La Napoli-Bari non rappresenta solo un miglioramento del trasporto ferroviario, ma si impone come simbolo di una nuova fase di sviluppo e valorizzazione per l’intero territorio, migliorando così la qualità della vita e le opportunità economiche per le future generazioni.