L’Ospedale del Mare di Napoli ha inaugurato oggi una nuova era nel trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna, una condizione che colpisce molti uomini e che comporta l’ingrossamento della ghiandola prostatica, provocando fastidi e dolore. Grazie all’introduzione dell’idrodissezione prostatica, una tecnica mini-invasiva e robotica, tre pazienti hanno già ricevuto questo intervento all’avanguardia, portando grande innovazione nel campo dell’urologia. Questo approccio non solo rappresenta un notevole progresso medico, ma posiziona anche l’ASL Napoli 1 tra le pochissime strutture pubbliche del Sud Italia capaci di offrire trattamenti di così alta specializzazione.
L’idrodissezione prostatica: un approccio innovativo
L’idrodissezione prostatica, conosciuta anche come Aquabeam, è un metodo rivoluzionario progettato per rimuovere il tessuto prostatico in eccesso mediante un getto d’acqua ad alta pressione, senza l’impiego di calore. Questo approccio consente ai chirurghi di individuare con precisione le strutture anatomiche critiche, utilizzando immagini ecografiche e cistoscopiche. Il Dottor Antonello Cioffi, responsabile dell’Unità Operativa Complessa di Urologia, sottolinea come questa tecnica contribuisca a preservare tanto le funzioni sessuali quanto la continenza nei pazienti. Infatti, il 90% degli uomini sottoposti a questo intervento conserva la capacità di eiaculare e tutti i pazienti mantengono la continenza.
In aggiunta ai vantaggi clinici, l’idrodissezione prostatica si distingue per la rapidità del recupero. Normalmente, i pazienti possono essere dimessi il giorno successivo all’intervento, riducendo significativamente i tempi di degenza e migliorando l’esperienza del paziente. Questo trattamento rappresenta quindi un’importante evoluzione nelle tecniche chirurgiche, destinata a rispondere all’esigenza di interventi meno invasivi e più efficienti.
Il team sanitario dietro il successo dell’intervento
Il successo della giornata di interventi all’Ospedale del Mare è il risultato di un lavoro di squadra ben coordinato. Oltre al Dottor Cioffi, hanno partecipato attivamente alla procedura la Dottoressa Rubina Aquila, anestesista dell’Unità Operativa Complessa di Anestesia e Rianimazione, diretta dal Dottor Ciro Fittipaldi. Anche il personale infermieristico e gli operatori sociosanitari, sotto la direzione del Dottor Pasquale Palma e del Dottor Antonio Fusco, hanno avuto un ruolo fondamentale nel garantire un intervento sicuro ed efficace.
Questo approccio multidisciplinare non solo ha garantito la migliore assistenza possibile ai pazienti, ma ha anche creato un ambiente di apprendimento e collaborazione tra diverse specialità mediche. In questo contesto, la sinergia tra chirurghi, anestesisti e personale di supporto è essenziale per affrontare con successo le sfide che presenta la chirurgia urologica moderna, portando a risultati clinici che soddisfano le aspettative dei pazienti.
ASL Napoli 1: pioniera nel Sud Italia
L’ASL Napoli 1 si afferma come la prima azienda sanitaria pubblica del Sud Italia a mettere a disposizione questo trattamento mininvasivo per l’ipertrofia prostatica benigna, un traguardo significativo secondo il Direttore Generale Ciro Verdoliva. Fino ad oggi, l’idrodissezione prostatica è stata principalmente accessibile in regime di libera professione nelle strutture del Centro e Nord Italia, rendendo questa iniziativa ancora più rilevante per i pazienti meridionali.
Con l’introduzione di queste tecnologie all’avanguardia, l’ASL Napoli 1 non solo amplia l’offerta di trattamenti specializzati, ma contribuisce anche a ridurre le disuguaglianze nelle prestazioni sanitarie tra il Nord e il Sud del Paese. Questo segna un passo importante verso la modernizzazione della sanità pubblica e un incremento della qualità dei servizi offerti ai cittadini, mettendo in evidenza l’impegno dell’azienda nella promozione della salute e del benessere della comunità .