Nuovi codici Ateco 2025: un’importante svolta per le professioni sanitarie non mediche

Il primo gennaio 2025 segnerà un cambiamento significativo nella classificazione delle attività economiche in Italia. L’ISTAT ha riformulato i codici Ateco, introducendo novità fondamentali per le professioni sanitarie non mediche. Questa ristrutturazione risponde alle necessità espresse dalla Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche , con un focus sull’evidenza e sull’importanza delle professioni infermieristiche nella sanità italiana.

Riforma dei codici Ateco: la nuova classificazione delle professioni sanitarie

Fino ad oggi, le professioni sanitarie non mediche erano catalogate sotto un unico codice generico , ma la recente revisione ha portato alla creazione di un codice specifico: il 86.94.01, dedicato alle “Attività Infermieristiche”. Questo codice entrerà in vigore dal primo gennaio 2025, ma già a partire dal mese di aprile sarà indispensabile per le pratiche statistiche, amministrative e fiscali. Questo cambiamento riflette una crescente valorizzazione delle professioni sanitarie, le quali hanno visto la loro riconoscibilità aumentare a seguito dell’istituzione degli ordini professionali nel 2018. Non solo la riforma è stata attesa, ma è parte di un processo che sottolinea come queste professioni siano ora considerate intellettuali, richiedendo una laurea e iscrizione all’albo per poter esercitare.

La decisione di riordinare le professioni sanitarie non mediche si basa su un’interazione continua con l’ISTAT, che ha dimostrato apertura nei confronti delle osservazioni e suggerimenti da parte della Fnopi. Ci sono stati incontri dal 2020 in poi, quando la Federazione sottolineò la necessità di una revisione della classificazione, puntando sull’importanza di riconoscere le peculiarità e le funzioni delle professioni infermieristiche.

Il ruolo dei codici Ateco nelle pratiche fiscali e statistiche

La classificazione delle attività economiche tramite i codici Ateco riveste una notevole importanza per diversi aspetti, in particolare per la regolamentazione fiscale. L’agenzia delle Entrate utilizza questi codici per calcolare la redditività e determinare le attività ammissibili a regimi fiscali come il forfettario. Durante il periodo di emergenza pandemica, i codici Ateco hanno svolto un ruolo cruciale nel permettere a certe attività di continuare a operare nonostante il lockdown, dimostrando quanto sia vitale la loro applicazione.

Ogni professionista deve indicare il proprio codice Ateco al momento dell’apertura della partita IVA, e quindi aver accesso a una classificazione più specifica diventa fondamentale per garantire una corretta identificazione della propria attività. Con i nuovi codici, a partire dall’inizio del 2025, i professionisti dovranno pertanto fare riferimento a una ristrutturazione che non solo segue delle direttive nazionali, ma si allinea anche agli standard europei grazie alla classificazione Nace, revisionata nella sua versione 2.1.

La risposta della Fnopi e l’importanza del cambiamento

La Fnopi esprime soddisfazione per questa revisione, evidenziando il dialogo costruttivo con l’ISTAT. La Federazione ha sempre sostenuto la necessità di una ristrutturazione della classificazione delle professioni infermieristiche. Il riconoscimento di un codice specifico non è solo una questione burocratica, ma rappresenta un passo importante per il riconoscimento ufficiale delle competenze e dei ruoli degli infermieri nella sanità pubblica e privata.

Sebbene attualmente non siano previste sanzioni per coloro che non aggiorneranno il codice, è altamente raccomandato che i professionisti lo facciano per riflettere accuratamente la loro attività lavorativa. Questo passaggio non solo facilita processi burocratici ma anche rinforza la posizione delle professioni infermieristiche all’interno del sistema sanitario nazionale, contribuendo a una maggiore valorizzazione e prestazione delle attività libero professionali in ambito infermiera.

Questi sviluppi rappresentano quindi un’importante evoluzione per la categoria degli infermieri e per i professionisti del settore sanitario nel loro complesso. Con risultati tangibili attesi nei prossimi mesi, il settore si prepara a sostenere questo cambiamento e a definire nuovi standard per una professione sempre più riconosciuta e rispettata.

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Redazione