Un nuovo sequestro che coinvolge Massimiliano Di Caprio, direttore della storica pizzeria “Dal Presidente“, ha catturato l’attenzione delle forze dell’ordine e dell’opinione pubblica. L’operazione, eseguita dalla Guardia di Finanza, ha portato al congelamento di beni per un valore totale di oltre 3,5 milioni di euro. Questa situazione si inserisce in un contesto di accuse gravi, legate al clan Contini, e dimostra l’attenzione perpetua delle autorità contro infiltrazioni mafiose nel tessuto economico.
L’arresto e le accuse
Massimiliano Di Caprio è stato arrestato il 14 maggio 2024, in un’operazione condotta dai Carabinieri e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. L’accusa principale a suo carico è di trasferimento fraudolento di valori e autoriciclaggio. In aggiunta, le autorità hanno rilevato che Di Caprio abbia operato con modalità mafiose, sostenendo il clan camorristico dei Contini. A lui e ad altre quattro persone sono state applicate misure cautelari, poiché si era accertato un sistema di gestione delle attività imprenditoriali volto a favorire la criminalità organizzata.
Oltre alla pizzeria “Dal Presidente“, che è da molti considerata un simbolo della gastronomia napoletana, altre due aziende sono state coinvolte nel sequestro: un’impresa di panificazione e un’agenzia di viaggi. Tutte e tre le attività sono state affidate a un amministratore giudiziario, per garantire una gestione trasparente durante il procedimento legale. La polizia ha anche scoperto diversi beni immobili intestati a prestanomi, un pratico stratagemma usato per mascherare gli interessi illeciti del clan.
Il nuovo sequestro e le scoperte finanziarie
Il nuovo intervento della Guardia di Finanza, datato 3 ottobre 2024, ha portato a un sequestro di beni mobili e immobili, oltre a disponibilità finanziarie e quote societarie, con un valore che supera i 3,5 milioni di euro. I militari hanno scoperto beni come un orologio Rolex, un lingotto d’oro e una somma ingente di contanti alla fine di una perquisizione.
Il sequestro è stato disposto dal giudice per le indagini preliminari di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, in seguito ad accertamenti patrimoniali effettuati dall’agenzia di polizia economico-finanziaria. Questi accertamenti, che hanno esaminato un periodo che va dal 2000 al 2023, hanno messo in luce una notevole sproporzione tra i redditi ufficialmente dichiarati e i beni in possesso di Di Caprio e della sua famiglia.
L’operazione dimostra l’efficacia della sinergia tra le varie agenzie investigative nell’affrontare questioni di mafia e riciclaggio, e sottolinea l’impegno delle autorità italiane nel contrastare l’infiltrazione della criminalità organizzata nelle attività commerciali. Con questo sequestro, le forze dell’ordine intendono inviare un messaggio chiaro: l’illegalità non sarà tollerata, e ogni sforzo sarà fatto per ripristinare la legalità nel tessuto imprenditoriale.