La situazione dei lavoratori sociali di Gesco si fa sempre più critica, con un’occupazione in corso presso la sede della direzione generale della Asl Napoli 1 Centro al Frullone. Questa azione di protesta è stata innescata dal rifiuto del direttore Ciro Verdoliva di discutere le vertenze con i rappresentanti dei lavoratori. Il contesto evidenzia le tensioni tra le istituzioni sanitarie e gli operatori impegnati nel supporto ai cittadini più vulnerabili, evidenziando la mancanza di attenzione delle autorità competenti nei confronti delle richieste legittime del settore.
Un rifiuto inspiegabile da parte della direzione Asl
I lavoratori sociali hanno deciso di occupare la sede dell’Asl per cercare di far sentire la loro voce di fronte a un apparente muro di silenzio. Nonostante le forti pressioni e il consenso ottenuto, sia dal Consiglio Regionale che dal Consiglio Comunale, che hanno votato all’unanimità a favore delle loro istanze, il direttore della Asl ha mantenuto una posizione di chiusura, non ricevendo i rappresentanti del personale neanche per un semplice scambio di documenti. La situazione si è complicata ulteriormente dal 31 ottobre, quando molti degli operatori socio sanitari coinvolti sono stati messi alla porta.
Le richieste dei lavoratori non sono poche: vogliono garanzie per la loro continuità lavorativa e il rispetto del modello di collaborazione che esiste da tre decenni fra cooperative sociali e servizio pubblico. Diverse organizzazioni, tra cui Legacoop Campania, Cnca e Fish, hanno espresso il loro sostegno, sottolineando l’importanza di un dialogo aperto per garantire servizi socio-sanitari adeguati e continui.
Il rifiuto del direttore Verdoliva di incontrare i lavoratori rappresenta un significativo caso di insensibilità rispetto ai problemi sociali e all’integrazione dei più vulnerabili, temi che emergono con forza nel dibattito pubblico. Nonostante sia stato un punto di riferimento durante la crisi sanitaria legata al Covid-19, quando molti operatori hanno affiancato il personale ospedaliero, adesso sembra che le loro istanze vengano ignorate.
Gli appelli e la solidarietà dei consiglieri comunali
L’occupazione della sede Asl ha suscitato diverse reazioni tra i politici locali, con numerosi consiglieri comunali che hanno espresso la loro solidarietà . I rappresentanti del Comune hanno denunciato la mancanza di dialogo da parte della direzione Asl, sostenendo che il comportamento del direttore Verdoliva non rispetta le risoluzioni approvate sia a livello comunale che regionale.
I consiglieri hanno chiesto una presa di posizione chiara da parte del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, per garantire la protezione dei posti di lavoro e per preservare l’assistenza sociale nella città . È emersa l’urgenza di evitare interruzioni nei servizi di salute mentale e assistenza sociale, sottolineando come i lavoratori abbiano svolto un ruolo cruciale durante i periodi di crisi.
Tra le dichiarazioni di sostegno, alcuni consiglieri hanno evidenziato i rischi associati ai tagli e ai licenziamenti, sottolineando che queste decisioni comprometterebbero anni di integrazione sociale e di costruzione di percorsi di autonomia per i più deboli. Gli operatori sociali, da parte loro, hanno ribadito l’intenzione di non lasciare il presidio fino a quando non ci saranno garanzie concrete riguardo il loro futuro lavorativo.
La voce della cultura: il sostegno di Maurizio de Giovanni
La situazione dei lavoratori sociali ha attirato anche l’attenzione di figure pubbliche di spicco, tra cui lo scrittore Maurizio de Giovanni, che ha condannato le condizioni in cui versano gli operatori di Gesco. Nella sua dichiarazione, ha evidenziato come questi professionisti siano stati essenziali nel camuffare una carenza di servizi istituzionali, offrendo assistenza e supporto a chi ne ha più bisogno.
De Giovanni ha definito assurdo l’iter che ha portato a una protesta così forte, come l’occupazione della sede Asl, per poter continuare a svolgere il proprio lavoro. Ha chiesto un intervento tempestivo da parte delle istituzioni e ha sottolineato l’assoluta necessità di prorogare i contratti nella cooperazione sociale, affinché si possa mantenere un servizio efficiente e qualitativo per la comunità .
In un momento in cui la questione della salute pubblica e dell’assistenza sociale è più che mai centrale, la richiesta di dialogo e di cooperazione tra le parti è fondamentale. La vicenda dei lavoratori sociali di Gesco è emblematicamente rappresentativa di un problema più ampio che coinvolge il welfare locale e richiede un impegno collettivo per trovare soluzioni efficaci e durature.