Olimpia Milano, il coach analizza la sconfitta contro il Partizan: un primo tempo deludente

Nonostante le aspettative, l’EA7 Milano ha subito una pesante sconfitta al Forum contro il Partizan. Questo risultato ha scosso l’ambiente e spinto il coach a riflettere con una certa lucidità sulla prestazione della sua squadra. Durante il match, si sono evidenziate alcune criticità che hanno impedito ai milanesi di esprimere il loro potenziale. Una sconfitta, sì, ma anche un’occasione per imparare e crescere.

Un primo tempo discutibile

Il coach ha commentato che il primo tempo dell’Olimpia Milano è stato discreto ma non all’altezza delle aspettative. La squadra ha mostrato segni di resistenza, ma non è riuscita a esprimere il gioco fluido e coordinato che i tifosi si aspettano. Uno dei fattori determinanti è stata la difesa molto atletica del Partizan. Questo ha costretto i giocatori milanesi a un gioco più statico, influenzando il ritmo del loro attacco.

La difficoltà di muovere la palla con rapidità ha creato spazi più ristretti, limitando le opzioni in fase offensiva. A ciò si è aggiunto un eccesso di palleggio, che ha spezzato la fluidità del gioco. L’assenza di una circolazione efficace della palla ha portato a troppi possessi sprecati e alla mancanza di conclusioni nel momento giusto.

Anche se ci sono stati sprazzi di bel gioco, la costanza è mancata, e questo ha gravato sull’economia del match. La sfida del primo tempo si è quindi tradotta in una marcia lenta verso il secondo tempo, dove l’Olimpia ha dovuto affrontare le conseguenze delle scelte fatte nei primi venti minuti.

Un secondo tempo da dimenticare

Il secondo tempo ha visto l’Olimpia subire un netto calo, anziché tentare di riprendersi. La difesa del Partizan ha continuato a mostrare la sua aggressività, capitalizzando sugli errori della squadra milanese. Il coach ha messo in evidenza che la bassa intensità e la crescita degli errori hanno mietuto vittime tra i suoi ragazzi.

L’approccio non proattivo ha fatto sì che Milano, invece di migliorare la sua prestazione, finisse per peggiorare. Le palle perse e i tiri forzati hanno rappresentato il filo conduttore di un secondo tempo lacerante. L’assenza di una risposta decisa alle avversità ha ulteriormente complicato la situazione, abbattendo il morale della squadra.

Molti giocatori hanno faticato a trovare il ritmo, contribuendo a un gioco che sembrava disconnesso. La mancanza di aggressività defensiva ha permesso al Partizan di capitalizzare con punti facili. Il coach ha sottolineato l’importanza di non perdersi d’animo e di mantenere la concentrazione su ciò che è da migliorare nelle prossime settimane.

Guardare al futuro

Infine, il coach ha ribadito che la stagione è lunga e che episodi come questo possono accadere durante il percorso. La mentalità da adottare è quella di superare le delusioni ed esaminare i punti su cui lavorare. Ogni partita porta con sé delle lezioni, e la sconfitta deve essere vista come un’opportunità per rinforzare la coesione del gruppo e affinare le strategie di gioco.

Il focus della squadra si sposta ora verso le prossime sfide, dove l’entusiasmo dovrà tornare a essere il motore principale. I giocatori sono chiamati a un processo di recupero non solo sotto il profilo fisico, ma anche mentale. Il cammino è lungo, e ogni sconfitta può rivelarsi un tassello fondamentale per costruire successi futuri.

Published by
Valerio Bottini