L’importanza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è amplificata dal potente messaggio che lascia un’eredità culturale rilevante. Questo 25 novembre, presso il Museo di Capodimonte, si svolgerà un concerto dedicato alla figura di Artemisia Gentileschi, una delle pittrici più significative del Barocco, nota non solo per le sue opere straordinarie, ma anche per la sua storia di sofferenza e resilienza. La pianista Giulia Mazzoni eseguirà un brano originale ispirato alla Gentileschi, creando un collegamento emozionale tra arte e musica.
Artemisia Gentileschi, nata a Roma nel 1593 e attiva fino alla sua morte a Napoli nel 1654, è considerata uno dei pilastri dell’arte femminile, un’icona di forza e creatività in un’epoca in cui le donne erano escluse dai circuiti artistici predominanti. Sin da giovane, vissuta in un contesto patriarcale, dovette affrontare esperienze traumatiche quando, all’età di 17 anni, subì una violenza da parte di un amico di suo padre. Questo evento la portò a un lungo e umiliante processo, in cui fu vittima di ulteriori abusi: le furono inflitte torture per confermare la veridicità della sua denuncia. Nonostante queste sofferenze, la sua produzione artistica rimase prolifica e testimonia la sua straordinaria capacità di trasformare il dolore in bellezza.
Le opere di Artemisia, che includono iconiche rappresentazioni di donne forti e decisive come nei suoi famosi dipinti “Giuditta che decapita Oloferne” e “Giuditta e la Fantesca“, risuonano ancora oggi come un richiamo alla lotta contro la violenza di genere. La sua ricerca di giustizia e rappresentazione è diventata una fonte d’ispirazione per generazioni di donne, rendendo il suo lavoro non solamente un lascito artistico, ma anche un testamento sociale e culturale.
Alle 16 di domenica, la pianista e compositrice Giulia Mazzoni realizzerà un’esibizione dedicata a Artemisia Gentileschi, eseguendo uno dei suoi brani originali ispirati alla pittrice alongside a composizioni di Philip Glass. Questo importante concerto avrà luogo nella sala 20 del Museo di Capodimonte, uno spazio significativo non solo per la sua bellezza architettonica, ma anche per la presenza di tre opere di Gentileschi nella sua collezione.
Quest’evento si inserisce in un contesto di celebrazione della creatività e della cultura femminile, sottolineando non solo l’eredità artistica di Gentileschi ma anche l’attualità del suo messaggio. Il pianoforte su cui Mazzoni suonerà è stato realizzato dal costruttore Fabbrini e ne porta il nome, segnando così una pietra miliare nella storia degli strumenti musicali dedicati a figure femminili. Questo gesto non fa altro che arricchire il tributo che la musica offre all’arte e alla vita di Artemisia.
La scelta di ricordare Artemisia Gentileschi attraverso la musica si riallaccia a un’importante riflessione sociale: la violenza contro le donne rimane un tema attuale che necessita dell’impegno di tutta la società. Il direttore del museo, Eike Schmidt, ha sottolineato come il legame tra Gentileschi e Napoli rappresenti un’importante opportunità per riportare in vita il suo messaggio. La musica di Mazzoni offrirà non solo un momento artistico ma anche una chance per riflettere sull’eredità di Gentileschi e sull’impatto che la violenza può avere sulle vite delle donne.
L’evento di domani, dunque, non sarà solo un semplice concerto, ma un atto di celebrazione della forza e della resilienza, un richiamo alla lotta continua per l’uguaglianza e il rispetto dei diritti fondamentali delle donne. Attraverso l’arte, il Museo di Capodimonte si impegna a promuovere una cultura di consapevolezza e giustizia sociale, invitando il pubblico a partecipare attivamente a questo importante discorso.