Mario Eutizia, un uomo di 48 anni originario di Napoli, ha confessato l’omicidio di quattro anziani malati che accudiva come badante. L’accaduto ha scosso profondamente l’opinione pubblica, portando a interrogativi sulla condizione del lavoro nel settore dell’assistenza e sulle motivazioni che hanno portato a tali atti. Oggi, Eutizia si è presentato davanti al giudice per l’udienza di convalida, dove ha ribadito la sua posizione: ha agito per pietà .
La confessione dell’omicida
Dichiarazioni al gip
Durante l’udienza di convalida svoltasi presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Eutizia ha confermato le sue precedenti dichiarazioni ai pubblici ministeri, affermando di aver ucciso i quattro pazienti per un impulso di pietà . Ha descritto il suo stato mentale in quei momenti, dicendo: «Quando vedevo che soffrivano, pensavo fosse giusto agire in quel modo». Non ha però fornito ulteriori dettagli sull’identità delle vittime né su altri possibili decessi avvenuti durante i suoi dieci anni di lavoro nel settore dell’assistenza.
Il contesto della situazione
Mario Eutizia ha rivelato di essere affetto da gravi problemi di salute, che includono un tumore e patologie cardiache, fattori che secondo lui avrebbero influenzato il suo pensiero e le sue decisioni. La sua motivazione principale risulterebbe essere la sofferenza che ha osservato nei suoi assistiti. Questo elemento ha sollevato interrogativi criticando le attuali norme di salute mentale e supporto per i lavoratori nel settore dell’assistenza agli anziani. La società si interroga su come prevenire situazioni in cui la pietà possa essere confusa con scelte drammatiche.
Un metodo discutibile per ottenere lavoro
L’approccio di Eutizia
Nelle dichiarazioni al giudice, Eutizia ha descritto l’approccio che utilizzava per cercare lavoro, facendo riferimento a un noto sito di annunci. Dichiarando di utilizzare la frase “badante uomo” per ricevere offerte, egli ha rimarcato il suo ultimo impiego in provincia di Salerno, dove ha servito Gerardo Chintemi, la sua quarta vittima.
Costruire la fiducia
Il presunto omicida ha anche svelato il metodo con cui riusciva a guadagnarsi la fiducia delle famiglie dei pazienti. “Davo loro referenze telefoniche”, ha dichiarato, spiegando che contattava i vecchi datori di lavoro per confermare la sua affidabilità . Eutizia ha affermato di aver assistito circa trenta pazienti nel corso della sua carriera, rendendo chiara l’estensione della sua attività professionale.
Le conseguenze delle sue azioni
Cambiamenti nel comportamento
Dopo la morte di Chintemi, Eutizia ha raccontato di aver sviluppato una profonda paura di ripetere il gesto. «Non ho voluto più lavorare», ha affermato, lasciando intendere l’impatto psicologico che l’evento aveva avuto su di lui. Il suo ultimo stipendio era di 900 euro al mese, un salario che non garantiva solo il vitto, ma anche la possibilità di vivere con dignità .
Indagini in corso
Le indagini sono ora focalizzate sulle circostanze esatte in cui questi decessi sono avvenuti. Quando il gip ha chiesto come fosse morto Chintemi, Eutizia ha risposto: «È morto normale, come muoiono tutti gli anziani». Questa affermazione ha sollevato ulteriori interrogativi sulla reale metodologia utilizzata per somministrare i farmaci e sulla frequenza con cui avrebbe agito in tal modo durante il suo lavoro.
Problematiche di salute e richiesta di domiciliari
La condizione di salute di Eutizia
Eutizia è stato visibilmente provato nel corso dell’udienza, evidenziando una condizione di salute compromessa, che include il diabete, oltre ad altre patologie. Ha chiesto al giudice di considerare la sua situazione, spiegando che la struttura carceraria non offre un’adeguata assistenza sanitaria per la sua condizione. Questo aspetto potrebbe influenzare la decisione del gip riguardo al mantenimento in carcere o all’assegnazione agli arresti domiciliari.
Decisioni in arrivo
Il giudice sta ora valutando se concedere a Eutizia il regime degli arresti domiciliari, possibilmente in una struttura meglio attrezzata per curare le sue malattie. La prossima decisione potrebbe influenzare non solo il futuro immediato di Eutizia, ma anche il decorso delle indagini e l’attenzione pubblica su temi cruciali come la salute e la sicurezza nel lavoro di assistenza.