Omicidio a San Felice a Cancello: Eleonor Toci strangolata, avviate indagini sul movente

L’omicidio di Eleonor Toci, 24enne albanese uccisa dal marito Luzmil Toci a San Felice a Cancello, ha sollevato numerosi interrogativi sul movente e sulle circostanze del delitto. L’autopsia sul corpo della giovane, effettuata oggi, potrebbe fornire risposte fondamentali, mentre le indagini proseguono anche con il coinvolgimento dei loro figli, presenti durante l’evento tragico. Gli aggiornamenti sul caso rivelano una situazione complessa e drammatica che ha scosso la comunità locale.

L’autopsia e i dettagli del delitto

Oggi è stata eseguita l’autopsia sul corpo di Eleonor Toci, strattonata dalla verità mediante segni evidenti di violenza. Gli esiti preliminari dell’autopsia confermerebbero un violento strangolamento, come evidenziato da un ematoma molto evidente attorno al collo della vittima. Il delitto è avvenuto la notte del 9 ottobre all’interno della loro casa, davanti ai bambini di 4 e 6 anni. Secondo le investigazioni condotte dalla Compagnia di Maddaloni, diretta dal capitano Federico Arrigo, l’aggressione avrebbe visto una colluttazione prima dello strangolamento.

L’abitazione, in cui Luzmil Toci si era trasferito un anno prima, ha rivelato elementi sospetti durante le perquisizioni da parte delle forze dell’ordine. Tra gli oggetti sequestrati, ci sono diverse compresse che appartenevano al marito, il quale era sottoposto a una terapia per depressione e schizofrenia. Queste scoperte sollevano interrogativi sulla stabilità mentale di Luzmil e su come questo potrebbe aver influenzato il gesto estremo.

Incidenti probatori e ascolto dei minori

Attualmente, i due figli della coppia sono stati temporaneamente affidati a un parente, mentre la Procura di Santa Maria Capua Vetere e il Tribunale per i Minorenni valutano le prossime fasi legali. In un’ottica di protezione dei minori, è probabile che nei prossimi giorni venga organizzato un incidente probatorio. Questo processo prevederebbe l’ascolto dei bambini in un contesto controllato e supportato da esperti, permettendo loro di fornire elementi cruciali e preservare la loro testimonianza.

Testimonianze anonime e collegamenti con la famiglia rivelano che la notte del delitto, Luzmil Toci, dopo aver compiuto l’omicidio, si era recato dalla madre del fratello per chiedere aiuto, insospettendo tuttavia la cognata. Durante una videochiamata, il figlio di sei anni, involontariamente, ha mostrato il cadavere della madre, portando alla notifica delle autorità competenti.

Il movente misterioso e le diverse versioni dell’indagato

Durante l’interrogatorio di garanzia, Luzmil Toci ha ammesso di essere responsabile dell’omicidio, ma le sue spiegazioni sul perché hanno creato ulteriore confusione. Nella giornata dell’11 ottobre, il presunto assassino ha fornito quattro versioni differenti riguardanti il movente, oscillando da affermazioni di mancanza di motivo a presunti conflitti economici. Un particolare inquietante è emerso quando ha fatto riferimento a un “serpente,” lasciando supporre possibili allucinazioni.

Le sue dichiarazioni altalenanti e incoerenti hanno portato alla conferma del fermo per omicidio volontario aggravato. Attualmente, la difesa ha già pianificato la presentazione di una richiesta di revisione della custodia cautelare, sostenendo la necessità di una valutazione psichiatrica che possa chiarire la situazione mentale di Toci.

La vicenda di Eleonor Toci continua a rimanere nell’interesse della cronaca locale e nazionale, mentre le autorità cercano di comprendere cosa possa aver portato a un simile atto di violenza in una famiglia apparentemente normale.

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Filippo Grimaldi