Un dramma familiare ha scosso San Felice a Cancello, un comune della provincia di Caserta, quando un giovane ha accoltellato mortalmente il padre, un uomo di origine cinese di 48 anni. La vicenda si è snodata in un contesto di tensioni familiari e misteri legati a una somma di denaro ingente ritrovata nell’auto del presunto colpevole. Gli sviluppi di questo caso continuano a coinvolgere le autorità, mentre gli investigatori cercano di fare luce su un delitto che sembra avere radici negli affetti più che in motivi esterni.
Nella notte tra venerdì e sabato, i carabinieri della Compagnia di Maddaloni sono stati allertati per una segnalazione di lite violenta in via Circumvallazione. Giunti sul posto intorno alle tre del mattino, gli agenti si sono trovati di fronte a una scena tragica: il corpo di Zhan Yingjiao giaceva in una pozza di sangue, vittima di molteplici coltellate. I primi riscontri condotti dagli inquirenti hanno rapidamente indirizzato i sospetti verso il figlio della vittima, un ragazzo di 27 anni, presente nell’appartamento al momento del delitto.
Nonostante la gravità del fatto, il giovane non ha rilasciato dichiarazioni alle autorità e il suo fermo è stato eseguito in tempi brevi, grazie al tempestivo intervento dei carabinieri che, coordinati dal capitano Federico Arrigo, hanno potuto raccogliere indizi e prove significative. Ma ciò che ha ulteriormente sollevato interrogativi è la sorprendente somma di 100 mila euro trovata nell’auto del fermato, messa in un sacchetto di plastica nel bagagliaio. Gli investigatori si chiedono come e da dove provenga quel denaro, aprendo la strada a varie ipotesi.
Le prime ricostruzioni parlano di una lite scoppiata per questioni familiari, ma i dettagli sono ancora confusi. Padre e figlio lavoravano insieme in un negozio orientale a San Felice a Cancello, vendendo prodotti vari, dai calzascarpe a componenti elettronici. Nonostante il lavoro sembrasse procedere bene, la tensione tra i due potrebbe essere esplosa in un attimo, portando a un tragico epilogo.
Le autorità stanno cercando di accertare se la lite sia stata innescata dai rancori accumulati nel tempo o se vi sia stata una precisa connessione con il denaro trovato. La somma di denaro, tantissimo considerando la condizione economica di molti, potrebbe nascondere scenari ben più oscuri, compreso il sospetto di attività illecite. Occorrerà attendere ulteriori sviluppi delle indagini per scoprire la verità su quella notte fatale.
Le indagini si stanno focalizzando su vari aspetti. In particolare, gli inquirenti stanno analizzando i telefoni cellulari di padre e figlio, sperando di trovare informazioni utili a chiarire i rapporti tesi tra di loro. Oltre a questo, un coltello da cucina, rinvenuto e sporco di sangue, è considerato l’arma del delitto e potrebbe fornire ulteriori prove riguardo la dinamica dell’omicidio.
Uno degli aspetti più complessi riguarda la natura e l’origine dei 100 mila euro. Se questi fossero stati il risultato di operazioni illecite, si aprirebbe un capitolo completamente nuovo nelle indagini. L’ipotesi del riciclaggio è un aspetto che le forze dell’ordine non escludono e sono in corso verifiche per accertare la legittimità dei fondi. Al momento, non ci sarebbero connessioni dirette con una rissa tra stranieri avvenuta la stessa notte nel vicino quartiere di Cancello Scalo, confermando che l’omicidio è un fatto isolato, ma denso di misteri e domande irrisolte.