Omicidio di Santo Romano: arrestato un 17enne, confessa l’uso dell’arma e legami con la droga

Un tragico episodio ha scosso il quartiere di Barra, a Napoli, dove un giovane di 17 anni è stato arrestato con l’accusa di omicidio. Le indagini rivelano dettagli inquietanti riguardanti l’acquisto dell’arma e il suo legame con il traffico di droga. La vittima, Santo Romano, di appena 19 anni, è stata uccisa mentre cercava di sedare una lite. Le autorità stanno indagando con attenzione, soprattutto considerando il passato criminale del giovane arrestato.

La confessione del giovane arrestato

Secondo fonti investigative, il ragazzo ha inizialmente tentato di negare qualsiasi coinvolgimento, dichiarando di non sapere nulla. Tuttavia, nel corso del suo interrogatorio presso la Procura dei Minori, ha successivamente ammesso la responsabilità. “Sì, sono stato io. L’arma l’ho comprata in un campo rom”, ha affermato, un’ammissione che ha sorpreso gli inquirenti. Questo sviluppo ha portato a un decreto di fermo firmato dal pm, che valuta seriamente le accuse che gravano su di lui, incluse quelle di omicidio volontario, porto e detenzione di arma da fuoco, nonché l’uso di sostanze stupefacenti.

In particolare, il ragazzo è accusato di aver fatto fuoco, colpendo Santo Romano mentre questi interveniva per placare un violento alterco. La situazione è ulteriormente aggravata dalla scoperta di 3,4 grammi di marijuana e un bilancino di precisione all’interno dell’auto sequestrata alla scena del crimine. Gli elementi di prova raccolti dai carabinieri indicano un legame significativo tra l’omicidio e il traffico di droga, il che rende il caso ancora più complesso.

Le indagini e le prove raccolte

Le indagini condotte dai carabinieri si sono avvalse di molteplici fonti di prova, tra cui la testimonianza di un amico di Santo, ferito durante l’incidente. Il giovane, colpito a un gomito, ha fornito informazioni cruciali sulla dinamica della sparatoria. Inoltre, i filmati delle telecamere di sorveglianza del comune di San Sebastiano al Vesuvio hanno documentato l’auto con targa polacca che è stata vista scappare dalla scena del crimine, fornendo un’ulteriore conferma della ricostruzione degli eventi.

La posizione dell’indagato è complicata dal suo recente passato criminale. Il 17enne era stato rilasciato dall’istituto penale minorile di Nisida solo pochi mesi fa, il 28 maggio, dopo aver scontato una pena per reati di resistenza a pubblico ufficiale e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Questi precedenti sollevano interrogativi sulla sua condotta e su quanto possa essere modificata la vita di un giovane manovrato dalla criminalità. Domani è previsto il suo interrogatorio per la convalida del fermo, un momento chiave per comprendere l’evoluzione della situazione legale del ragazzo.

Un quartiere in allerta

L’omicidio di Santo Romano ha suscitato forte indignazione nella comunità di Barra e ha messo in luce le problematiche legate alla criminalità giovanile e al traffico di sostanze stupefacenti nella zona. La reazione dei residenti è stata immediata: richieste di maggiore sicurezza e interventi efficaci da parte delle forze dell’ordine si sono moltiplicate. È evidente che l’episodio ha colpito profondamente non solo la famiglia della vittima, ma anche tutti coloro che vivono in un contesto dove tali atti di violenza sembrano sempre più frequenti.

La lotta contro la violenza giovanile e la criminalità organizzata resta una delle sfide più grandi per le autorità locali. L’episodio di Barra potrebbe rappresentare un campanello d’allarme, evidenziando la necessità di un’azione più decisa per prevenire ulteriori tragedie e promuovere una cultura di pace e rispetto tra i giovani. Le dinamiche sociali e le pressioni ambientali, infatti, spesso influenzano il comportamento dei ragazzi, rendendo urgente la necessità di programmi di prevenzione e sostegno.

Il caso di Santo Romano è un dramma che si intreccia con quelli di molti altri giovani, spingendo tutti a riflettere sulle soluzioni possibili per un futuro libero dalla violenza e dalla paura.

Published by
Valerio Bottini