Il caso dell’omicidio di Santo Romano ha scosso l’opinione pubblica per la tragica dinamica che ha portato alla morte del 19enne. Luca Raviele, legale del minorenne accusato, ha delineato una versione dei fatti in cui il giovane di 17 anni sarebbe stato oggetto di aggressioni da parte della vittima e dei suoi amici. Secondo il legale, il ragazzo, già affetto da problemi psichiatrici, ha reagito a una provocazione. Questo articolo analizza in dettaglio la difesa e le circostanze che hanno caratterizzato il tragico evento.
Secondo l’avvocato Raviele, la mattina della tragedia, Santo Romano non avrebbe svolto il ruolo di paciere durante una disputa tra amici, ma piuttosto avrebbe aggredito il 17enne insieme a un gruppo di coetanei. L’incidente è iniziato a causa di un litigio legato a una scarpa sporcata. La posizione della difesa si basa su testimonianze e prove video che potrebbero cambiare la percezione pubblica dell’evento.
Raviele ha dichiarato che Santo Romano ha lanciato una pietra contro l’auto del minorenne, il quale stava cercando di allontanarsi. Questa reazione sarebbe stata parte di un attacco coordinato da Romano e dai suoi amici, che avrebbero circondato la macchina del ragazzo. Secondo il legale, ci sarebbero tre testimoni a confermare la versione del suo assistito e sarebbe stato estratto un fotogramma dalle telecamere di sicurezza che documenterebbe l’aggressione. L’avvocato ha intenzione di richiedere al comune di San Sebastiano le registrazioni integrali per chiarire ulteriormente la verità.
L’argomentazione del legale sul comportamento della vittima tende a evidenziare la condotta di bullismo nei confronti di un ragazzo percepito come vulnerabile, a causa della sua corporatura esile e dei suoi problemi di salute mentale.
Una delle questioni chiave che emerge dalla difesa riguarda le condizioni psichiatriche del 17enne. Raviele ha sottolineato l’importanza di una perizia psichiatrica per stabilire la capacità del minorenne di intendere e di volere al momento dell’incidente. La lettera dei genitori del ragazzo, in cui chiedono perdono alla famiglia della vittima, evidenzia le difficoltà nel seguire le cure necessarie per la salute mentale del figlio.
La consulenza tecnica d’ufficio fornitasi nel 2022, su incarico del pubblico ministero a seguito di una denuncia da parte della madre per aggressioni da parte del figlio, ha connotato una parziale incapacità di intendere e di volere. Questa situazione, unita alle condizioni di salute mentale del giovane, potrebbe influire significativamente sulle eventuali responsabilità penali.
I problemi psichiatrici del minorenne sono stati descritti come una limitazione nelle sue reazioni, che non sempre sarebbero proporzionate alle provocazioni. Raviele intende utilizzare queste evidenze in sede legale per chiedere una revisione approfondita della responsabilità penale del suo assistito.
Di fronte a questi sviluppi, il caso di Santo Romano ha suscitato un acceso dibattito sui temi del bullismo, della salute mentale e della capacità di intendere e volere nei minorenni. Il sistema legale si trova a confrontarsi con le complesse dinamiche che coinvolgono la gioventù e i problemi associati alla salute mentale.
Il contesto sociale in cui il tragico evento è avvenuto è altrettanto cruciale per una comprensione complessiva del caso. Molti esperti sottolineano l’importanza di adottare misure efficaci per affrontare le problematiche legate al bullismo nelle scuole e nelle comunità giovanili, affinché episodi simili possano essere evitati in futuro.
La questione rimane aperta e seguiranno ulteriori sviluppi man mano che le indagini proseguiranno e l’iter legale del minorenne avrà il suo corso. Il caso di Santo Romano rappresenta un tema delicato che continua a sollevare interrogativi e riflessioni a livello sociale e giuridico.