Il caso dell’omicidio di Santo Romano continua a destare preoccupazione e interesse nell’opinione pubblica, con dichiarazioni che si susseguono e alimentano il dibattito. L’avvocato difensore del giovane accusato ha recentemente rilasciato alcune precisazioni che cercano di chiarire l’interpretazione di quanto avvenuto. In un video, il legale ha espresso le proprie considerazioni in merito all’episodio, cercando di contestualizzare i fatti e ribadendo la posizione del suo assistito.
In un intervento ripreso da Francesco Emilio Borrelli, un deputato locale, l’avvocato ha sottolineato il malinteso che sarebbe emerso da diverse ricostruzioni mediatiche dell’accaduto. Secondo il legale, i rapporti trasmessi dai telegiornali potrebbero far concludere erroneamente che vi sia una forma di giustificazione alla violenza. Tuttavia, il difensore ha categoricamente affermato di non ammettere né giustificare alcun atto di violenza, ribadendo che i giovani non dovrebbero possedere armi come pistole o coltelli.
Ha poi evidenziato l’importanza di riportare i fatti con precisione, affermando che la sua posizione non giustifica la condotta violenta, né quella del suo assistito né quella delle persone coinvolte. Ha citato la presenza di tre testimoni, già interrogati dai carabinieri, che avrebbero confermato una versione della storia simile a quella presentata dal suo cliente. Ha anche indicato che un fotogramma proveniente dai video di sorveglianza potrebbe chiarire ulteriormente la dinamica dei fatti, un elemento che l’avvocato considera cruciale per la ricostruzione dell’accaduto.
L’avvocato ha discusso in dettaglio l’evento che ha portato alla morte di Santo Romano, descrivendo un breve litigio sorto per una scarpa. Secondo il racconto del suo assistito, dopo questo alterco, il giovane era pronto a lasciare la scena, ma, non appena aveva iniziato a invertire la marcia, sarebbe stato bersagliato da un attacco. Ha detto che Santo Romano avrebbe lanciato una pietra contro l’auto, allertando così il suo assistito e i suoi amici, che si sarebbero avvicinati all’auto cercando di bloccarla.
Il legale ha quindi riportato che l’aggressione alla macchina ha costretto il suo cliente a reagire in maniera impulsiva, estraendo un’arma. L’avvocato ha spiegato che il giovane, affetto da problematiche psichiatriche, non avrebbe agito con l’intenzione di nuocere. L’affermazione del legale è stata che il giovane ha fatto un gesto di difesa, allontanando il viso mentre sparava nel vuoto, colpendo accidentalmente Santo Romano.
Le parole del legale hanno anche sollevato questioni su come le condizioni psichiatriche del suo assistito possano influenzare la sua capacità di intendere e volere. Secondo quanto riferito, vi sarebbero stati accertamenti da parte delle autorità competenti che confermerebbero una parziale non imputabilità del giovane, nonché una certa pericolosità sociale. L’avvocato ha posto l’accento sulla necessità di valutare come la pressione e l’aggressione subita dal diciassettenne possano avere contribuito alla sua reazione estrema.
Inoltre, sono state messe in luce le potenziali problematiche legate a aggressioni di gruppo nei confronti di un minorenne, sollevando interrogativi morali sulla responsabilità degli adulti coinvolti nella vicenda. L’avvocato ha messo in discussione il comportamento degli altri ragazzi, suggerendo che abbiano approfittato della giovane età e delle fragilità del suo assistito. Questa dinamica potrebbe influenzare le percezioni del pubblico sulla responsabilità di ciascun individuo coinvolto nell’incidente.
Concludendo il suo intervento, l’avvocato del 17enne ha chiesto che la stampa conduca indagini simili su chi sta dietro la vittima, in riferimento a un video circolante sul web che riguarderebbe la madre dello stesso. Sottolineando la natura delicata della questione e la vulnerabilità legale del suo assistito, ha anticipato l’intenzione di procedere con una querela per tutelare i diritti del minorenne. La complessità del caso e le emozioni in gioco continuano a sollevare interrogativi su come la giustizia possa rispondere a situazioni simili, evidenziando l’importanza di una narrazione corretta e informata.