Un’operazione di polizia ha avuto luogo a Pozzuoli, dove due uomini associati al clan Di Costanzo sono stati arrestati in seguito a un controllo dei carabinieri. Durante l’intervento, i militari hanno rinvenuto armi illegali, portando a un’importante azione di contrasto alla criminalità organizzata nell’area.
Scoperta delle armi nel cofano di un’auto
I carabinieri del reparto radiomobile di Pozzuoli hanno effettuato un controllo di routine in Corso Umberto I, dove hanno fermato un’auto, una Panda bianca. Durante la perquisizione del veicolo, i militari hanno trovato due pistole abilmente nascoste nel cofano motore. Questo rinvenimento ha evidenziato non solo l’intenzione di portare le armi in strada, ma anche le modalità di occultamento utilizzate da chi cerca di eludere i controlli delle forze dell’ordine.
Le pistole sono risultati essere modificate, il che solleva preoccupazioni in merito all’accesso illecito a armi da fuoco da parte dei membri della criminalità organizzata. Dopo l’intervento, gli agenti hanno identificato i due uomini coinvolti, già noti alle forze dell’ordine per i loro legami con il clan Di Costanzo.
Identità e precedenti dei fermati
I fermati sono stati identificati come Gennaro Fiore e Giovanni Di Costanzo. Entrambi hanno un passato criminale ed erano già monitorati dalle forze dell’ordine per attività sospette legate alla criminalità organizzata. La loro cattura evidenzia una strategia mirata delle autorità nel cercare di neutralizzare i gruppi di potere che operano nel Napoletano.
Il clan Di Costanzo, la cui influenza si estende a diverse zone della Campania, è noto per il coinvolgimento in attività illecite, a partire dall’estorsione fino al traffico di stupefacenti. Le operazioni di polizia della scorsa settimana segnalano un’incessante lotta delle forze dell’ordine contro la criminalità organizzata locale. Gli arresti rappresentano un passaggio cruciale per il mantenimento della sicurezza e della legalità nel territorio.
Conseguenze legali e futuri sviluppi
Dopo il fermo, Gennaro Fiore e Giovanni Di Costanzo sono stati condotti in caserma per ulteriori accertamenti. Inoltre, saranno formalmente accusati di detenzione di armi da fuoco e di altri reati connessi, in attesa di eventuali misure cautelari da parte dell’autorità giudiziaria. Gli sviluppi dell’indagine sono seguiti con attenzione, dato il contesto di crescente attenzione alla luce della violenza legata alla mafia.
Le forze dell’ordine continuano a subire pressioni per mantenere l’ordine pubblico, e questo intervento è solo uno dei tanti programmati nella lotta nazionale contro la criminalità organizzata. Resta da vedere come evidenze raccolte durante l’operazione influenzeranno le persone coinvolte in termini legali e anche le dinamiche del clan stesso. Seguono ulteriori aggiornamenti sulle azioni legali e sulla situazione generale a Pozzuoli.