Le recenti deliberazioni nell’area di Cimitile, coinvolgendo 12 sindaci, hanno segnato un passo significativo nella lotta contro l’abbandono dei rifiuti e i roghi illeciti. Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha sottolineato l’importanza di rimuovere rapidamente i rifiuti abbandonati per prevenire incendi e preservare l’integrità del territorio. Questo incontro ha messo in luce le attività svolte durante l’estate e la necessità di una risposta tempestiva da parte degli enti locali.
Michele di Bari ha richiamato l’attenzione dei sindaci sull’urgenza di un intervento rapido nella gestione dei rifiuti. L’abbandono incontrollato di rifiuti può comportare gravi rischi per l’ambiente e per la salute pubblica. Il prefetto ha esortato gli amministratori a potenziare gli sforzi quotidiani per rimuovere i cumuli di spazzatura e i microsversamenti, affermando che una risposta efficace è fondamentale per ripristinare la fiducia della cittadinanza nelle istituzioni. Una risposta rapida non solo minimizza i disagi ma contribuisce a una maggiore resilienza dei territori, un aspetto cruciale considerando il contesto della “Terra dei fuochi”, tristemente nota per i gravi problemi di inquinamento legati ai rifiuti.
L’importanza di una gestione efficace dei rifiuti si riflette anche nei dati emersi durante l’incontro, dove il prefetto ha esaltato il lavoro sinergico delle forze dell’ordine e delle istituzioni locali. Una tempestiva azione permette di prevenire non solo l’accumulo di rifiuti, ma anche l’emergere di pratiche dannose per l’ambiente. È dunque cruciale che i comuni intensifichino gli sforzi per ottenere una rimozione regolare e sistematica dei rifiuti, affrontando così feccia e aggressività dei comportamenti illegali.
Durante il periodo estivo, l’Operazione “Strade Sicure” ha portato a risultati significativi nel contrasto agli sversamenti illeciti e ai roghi dei rifiuti. Grazie a un approccio integrato tra Esercito, polizia e vigili del fuoco, è stata messa in atto una strategia di “cinturazione”, mirata a limitare il raggio d’azione delle operazioni illecite. Questa metodologia ha favorito una maggior coordinazione tra le forze di intervento, assicurando una risposta più incisiva e mirata alle problematiche ambientali.
Nel mese di settembre, le operazioni di enforcement hanno condotto a 22 denunce, il sequestro di 18 attività e 40 veicoli, e l’emissione di oltre 61 sanzioni amministrative, con un importo complessivo di oltre 900.000 euro. Tali risultati evidenziano l’efficacia della strategia adottata e la determinazione delle forze coinvolte nel mantenimento della sicurezza e della legalità nell’area. Inoltre, l’attivazione di 4 “action day” ha contribuito a intensificare le verifiche e a monitorare il rispetto delle normative vigenti sul trasporto e smaltimento dei rifiuti.
Le sinergie tra le varie istituzioni sono risultate fondamentali nel combattere il fenomeno del crimine ambientale, poiché collaborazioni continue possono portare a un miglioramento delle condizioni generali di sicurezza del territorio e a una riduzione degli sversamenti illeciti.
Nell’ambito della gestione dei rifiuti, un tema di fondamentale importanza è rappresentato dal monitoraggio e dalla bonifica dei siti contaminati. Su 127 località pubbliche controllate, numerosi sono sotto analisi per definire le necessità legate alla bonifica. Questo processo è essenziale per garantire che i siti tornino a essere sicuri e utilizzabili per la comunità.
Alcuni siti hanno già avviato interventi di caratterizzazione, progettazione e bonifica, mentre per altri continuano le indagini preliminari. Una particolare attenzione è rivolta a cinque siti orfani, nei quali sono stati avviati interventi di bonifica finanziati. Inoltre, i lavori di rimozione dell’amianto in edifici pubblici, sostenuti da fondi regionali, stanno per concludersi, portando a una significativa riduzione del rischio per i cittadini.
Per quanto riguarda l’Area Vasta dei Regi Lagni, è in fase di definizione un piano di caratterizzazione, che permetterà di chiarire le specifiche necessità di intervento e rimuovere eventuali criticità ambientali. Attraverso queste azioni, le istituzioni sperano di garantire un ambiente più sano e un recupero dell’immagine del territorio coinvolto nella purtroppo nota “Terra dei fuochi”.