Il team francese Orient Express Racing ha concluso la propria partecipazione alla Louis Vuitton Cup, la serie di regate che fa da preludio all’America’s Cup. Nonostante la delusione per la posizione finale, l’esperienza accumulata offre spunti di crescita per le future competizioni velistiche. Questo evento ha messo in luce non solo le difficoltà tecniche, ma anche il potenziale di sviluppo della squadra.
Il percorso di Orient Express Racing Team nella Louis Vuitton Cup
Breve analisi delle performance nella competizione
Il Round Robin della Louis Vuitton Cup è stata un’opportunità di apprendimento per l’Orient Express Racing Team, che ha chiuso il torneo in ultima posizione. Con una sola vittoria conquistata contro Alinghi Red Bull Racing, il team ha vissuto una competizione intensa, costellata da sfide sia tecniche che prestazionali. L’inesperienza del gruppo si è fatta sentire, accompagnata da diversi problemi meccanici, che hanno rallentato i progressi dell’imbarcazione.
L’importanza di una buona pianificazione e preparazione è emersa con chiarezza, dimostrando che, in competizioni di questo livello, i dettagli possono fare la differenza. La fase di Round Robin ha evidenziato anche la necessità di forti legami all’interno del team e un’intensa cooperazione fra i membri per superare le difficoltà. Ciò che ha sempre segnato la competizione velistica è l’imprevedibilità: nonostante le sfide, ogni tappa si è rivelata un’importante lezione e un’occasione di crescita.
Esperienze per il futuro: insegnamenti da un’edizione difficile
La capacità di trarre insegnamenti dalle esperienze, anche quelle più difficili, è fondamentale per qualsiasi squadra. In questo caso, il team si è dovuto confrontare con una serie di elementi che hanno messo in discussione la loro preparazione. I membri del team hanno compreso che è necessario investire tempo non solo per migliorare le prestazioni in acqua, ma anche per rafforzare la coesione e il know-how necessario per affrontare competizioni future.
Sebbene il risultato finale non sia stato all’altezza delle attese, il team ha dichiarato che si sente orgoglioso del lavoro svolto, gettando le basi per eventi futuri. Nonostante la frustrazione per i risultati ottenuti, l’obiettivo è ora focalizzarsi sulla prossima campagna velistica, continuando a sviluppare competenze e tecnologie.
La partnership con Emirates Team New Zealand
Un’alleanza strategica per il successo
Il team ha avuto l’opportunità di collaborare con Emirates Team New Zealand, un’attività che ha fornito un pacchetto di progettazione avanzato. Come dichiarato da Stephan Kandler, il team principal di Orient Express, questa alleanza strategica ha permesso di costruire l’AC75 “Made in France”, avvicinando il team francese a una forma competitiva capace di affrontare il livello internazionale.
Il supporto tecnologico e le competenze condivise hanno rappresentato una marcia in più per il team che, pur partendo da zero, ha sviluppato un’imbarcazione competitiva e all’avanguardia. Questa sinergia ha reso possibile una sperimentazione sul campo, fondamentale per apprendere il linguaggio della competizione e le tecniche di manovra necessarie per navigare nelle acque dell’America’s Cup.
Costruzione del futuro della vela francese
La partnership con Emirates Team New Zealand rappresenta un’importante pietra miliare nel panorama velico francese. Kandler ha sottolineato l’importanza di continuare a costruire su questa base, sia in termini di tecnologie sia in quello delle relazioni con gli sponsor e i partner. La sfida di Orient Express non si limita all’America’s Cup, ma si estende anche al futuro della vela francese, cercando di dimostrare che il Paese può competere a tutti i livelli, incluse le competizioni giovanili e femminili.
La determinazione del team, la sua capacità di attrarre sponsor e il sostegno del pubblico sono fattori essenziali. La squadra punta a utilizzare le competenze e le tecnologie apprese per affrontare competizioni future con rinnovata energia e uno spirito combattivo, che li renda protagonisti sulla scena della vela internazionale.