Ottaviano: il grido di aiuto di una donna con gravi disabilità e il suo medico di fiducia

Il racconto di Michele Saviano, medico e ex sindaco di Ottaviano, mette in luce una situazione drammatica che merita l’attenzione di tutti. Claudia, una cittadina affetta da una grave forma di distrofia muscolare, si trova in una situazione di grave difficoltà economica e sociale. L’incontro tra Saviano e Claudia diventa il simbolo di una lotta più ampia per il riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità, costrette a vivere una realtà di incertezze e preoccupazioni.

L’incontro tra Michele Saviano e Claudia

Dopo una lunga giornata passata nel suo ambulatorio, Michele Saviano ha deciso di visitare Claudia, una delle sue pazienti più vulnerabili. La situazione di Claudia, colpita da una distrofia progressiva muscolare, richiede un’assistenza intensa e costante. La giornata dell’ex sindaco di Ottaviano si è svolta nel pomeriggio, quando è stato accolto a casa di Claudia dalla signora che la assiste. La prima cosa che ha notato è stata la gioia negli occhi di Claudia, la quale, seduta sul letto, lo ha accolto con un grande sorriso e un abbraccio caloroso.

Durante la loro conversazione durata circa un’ora, Saviano ha ascoltato attentamente le preoccupazioni di Claudia, permettendole di esprimere le sue ansie e il suo panico riguardo a un futuro incerto. Il carico emotivo di tale situazione era evidente; la paura di affrontare un domani privo di certezze attanagliava la giovane donna. La questione economica si somma ai problemi di salute, creando un ciclo difficile da spezzare.

Le difficoltà economiche e l’assegno di cura

La situazione di Claudia è ancor più drammatica visto che, a causa della sua gravissima disabilità, ha diritto a un “assegno di cura”. Tuttavia, l’assegno che avrebbe dovuto ricevere per l’ultimo trimestre del 2022 è arrivato solo all’inizio del 2023, e in seguito non è più stato garantito nulla. Per tutto il 2023 e il 2024, l’assenza di supporto economico ha gettato Claudia nell’isolamento e nella disperazione.

Le sue lacrime, un tempo sostituite da un sorriso, raccontano una storia di angoscia per il futuro e di preoccupazioni quotidiane. La gestione dell’affitto, lo stipendio della badante, le spese mediche e per il cibo sono tutte incognite che pesano fortemente sulle sue spalle. Ultimamente, Claudia ha dovuto attingere ai suoi risparmi, sperperandoli in tempi record e trovandosi ora quasi senza nulla. La sua situazione economica è giunta a un punto critico, costringendola a contattare l’amministrazione.

La richiesta di intervento e il ruolo delle istituzioni

Michele Saviano non si è limitato a condividere il grido di aiuto di Claudia; ha già avviato delle iniziative presso le autorità locali e regionali per risolvere la situazione di assistenza e supporto economico che la donna sta vivendo. Ha espresso preoccupazione per l’inefficienza delle procedure d’assistenza, sottolineando l’urgenza di fornire una risposta concreta a Claudia e a tutti coloro che vivono condizioni simili.

Saviano ha già presentato le sue richieste agli esponenti politici del Comune di San Giuseppe Vesuviano e ora intende sensibilizzare anche i rappresentanti della sua città, Ottaviano, e della Regione Campania. La mobilitazione è necessaria: non ci si può permettere di lasciare Claudia da sola, in un momento in cui la necessità di una rete di aiuti è vitale per la sua sopravvivenza.

L’urgenza di un cambio di rotta

Il richiamo di Michele Saviano va oltre la sua personale battaglia; è un appello a tutte le istituzioni affinché prestino attenzione alle persone vulnerabili che richiedono supporto. Claudia non chiede né assistenza né pietà ma solamente il riconoscimento dei propri diritti. La sua storia è un chiaro esempio di come le istituzioni a volte trascurino le necessità di chi vive condizioni di grave difficoltà, facendoli sentir invisibili e dimenticati.

Ognuno di noi ha il dovere di ascoltare queste storie e contribuire al cambiamento, impegnandosi affinché nessuno, come Claudia, si senta solo nella propria battaglia quotidiana.

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Filippo Grimaldi