Il lungometraggio d’animazione “Ozi – La voce della foresta“, prodotto da Leonardo DiCaprio, affronta temi cruciali legati all’ambiente e alla preservazione della natura. Dopo un’anteprima di successo al festival di Giffoni, il film sarà distribuito nei cinema a partire dal 19 settembre, grazie alla collaborazione con Notorius. La storia si snoda attorno alle avventure di Ozi, una giovane orangotango, e offre spunti di riflessione sull’impatto delle azioni umane sull’ecosistema.
“Ozi – La voce della foresta” racconta la vita di una piccola e adorabile orangotango di nome Ozi, che vive spensierata nella foresta insieme ai suoi genitori. Tuttavia, questa felicità è destinata a essere bruscamente interrotta. L’inevitabile intervento dell’uomo si manifesta attraverso eventi distruttivi, come incendi e deforestazione, che mettono a rischio l’habitat naturale degli animali. La narrazione si fa più profonda quando uno dei personaggi, con toni ironici, ricorda che “per sempre di questi tempi non esiste”, sottolineando l’impermanenza della vita.
Il film non si limita a intrattenere; si pone anche l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico – in particolare i più giovani – riguardo ai danni che le attività umane provocano all’ambiente. Ozi, attraverso una narrazione immersiva e coinvolgente, impara a comunicare utilizzando la lingua dei segni, chiarendo che gli oranghi possiedono un’intelligenza paragonabile a quella umana. Questo approccio narrativo non solo rende la storia più accessibile ai giovani spettatori, ma stimola anche una riflessione su come il mondo umano e animale possano coesistere.
Il film è diretto da Tim Harper, un riconosciuto talento nel settore dell’animazione, noto per il suo lavoro su “Andy Pandy“. Il doppiaggio originale vanta nomi illustri come quello di Donald Sutherland, recentemente scomparso, e Amandla Stenberg, che presta la sua voce a Ozi. Altri volti noti includono Laura Dern, Djimon Hounsou, RuPaul, Dean Charles Chapman e Rachel Shenton, tutti impegnati nel dare vita ai personaggi del film.
Una delle caratteristiche distintive di “Ozi” è la stretta collaborazione che i produttori e gli sceneggiatori hanno instaurato con esperti di tutela ambientale. La dottoressa Karmele Llano Sanchez, che gestisce un orfanotrofio per oranghi, ha contribuito attivamente alla realizzazione della pellicola, ispirando la rappresentazione del mondo di Ozi e le tematiche ambientali trattate. Il risultato è un film che combina intrattenimento e responsabilità sociale, cercando di educare il pubblico a una maggiore consapevolezza riguardo alla sostenibilità.
Con una trama emozionante e un messaggio potente, “Ozi – La voce della foresta” si propone non solo come un’opera divertente, ma anche come un incentivo al pensiero critico nei confronti dei danni ambientali causati dall’umanità. I produttori hanno dichiarato che il film mira a stimolare la riflessione senza apparire come un’imposizione morale. La figura di Ozi evolve da semplice animale in pericolo a influencer amata, simbolo di speranza e cambiamento.
In un’epoca in cui il greenwashing è sempre più presente, il film non esita a mettere in discussione alcune pratiche adottate da multinazionali, che spesso si adoperano per presentarsi come ecologicamente responsabili solo per ragioni di profitto. Questa critica rende “Ozi” un’opera di grande rilevanza, in quanto stimola le nuove generazioni a interrogarsi e a discernere tra vero impegno ambientale e semplici strategie di marketing.
Con la sua storia avvincente e il suo impatto educativo, “Ozi – La voce della foresta” si prepara così a diventare un riferimento nel panorama dell’animazione ecologica contemporanea.