DE KETELAERE: Un primo tempo in ombra
Nel primo tempo è quello che tocca meno palloni e fa meno passaggi di tutti: è anche fisiologico, dopo 72 ore di salamalecchi, di ossequiosi inchini dopo la doppietta alla Roma, che si blocchi la schiena. Infatti Gasperini lo lascia sul lettino dopo 45’ e i fisioterapisti-tifosi del Milan fatturano.
NICOLUSSI CAVIGLIA: L’effetto MacGuffin nel calcio
Alfred “Allegri” Hitchcock trasporta l’espediente narrativo del MacGuffin dal cinema al calcio: quello del sostituto di Locatelli è un ruolo cruciale, attorno al quale si crea grande enfasi alla vigilia, che alla fine attira su di sé l’attenzione dell’Atalanta, ma è solo un’esca, un’ottima esca.
EDERSON: La rabbia in campo
Vista la rabbia, la qualità, la corsa, il coraggio che ha sparpagliato sul campo è quello che se l’è presa di più con Gasperini e Scamacca per la poco scaramantica carezza alla Coppa della vigilia, facendo di tutto per ripulire le impronte ma ormai…
CHIESA: La tensione sul campo
Spalletti dice che è il Sinner della nazionale, che ha dritto, rovescio e battute per fare quello che vuole, il problema è che scende in campo con la racchetta incordata male, con la tensione sfasata.
KOOPMEINERS: Il coraggio e la personalità
Il coraggio non gli manca quando dice che Bergamo ha passato un periodo meraviglioso e si augura che l’Atalanta incassi una bella cifra dalla sua cessione”. La clausola per la personalità, invece, in certe partite deve ancora inserirla nel contratto.
VLAHOVIC: Il protagonista indiscusso
È così caldo che a pronunciarlo scioglie la Finale, il suo nome merita dedica e un gran voto, citando Marracasch. Scappa a prendersi il bottino del migliore in campo, scippando Hien in velocità, ma per davvero eh, mica come Rovazzi.